il 18 novembre ore 17.00 presso Associazione Donna&Madre Onlus, via Ascanio Sforza 75, 20141 Milano
La nonviolenza inizia da piccoli. L’educazione alla nonviolenza come risposta sistematica alla violenza di genere, al bullismo, alla disumanizzazione e alla crisi di valori tra i giovani.
A cura del Centro di Nonviolenza Attiva
Ci preoccupiamo, ci indigniamo e restiamo stupiti per la mancanza di senso e di valori che manifestano alcuni comportamenti diffusi nella società, non solo nei giovani; vediamo i nostri figli e figlie crescere e assimilare valori consumisti, competitivi, irrazionali e violenti del mondo di oggi e non sappiamo cosa fare.
Da molto tempo numerosi studiosi hanno cercato e sperimentato nuove forme educative che mettono al centro la nonviolenza, nel senso dell’azione morale, cooperativa, rispettosa dell’altro, curiosa senza limiti; un’educazione nonviolenta come soluzione alla crisi che stiamo vivendo.
Di questo si parlerà con:
Olivier Turquet, insegnante, scrittore, Direttore della Casa editrice Multimage
Mara Mundi, scrittrice, studiosa di Danilo Dolci
Umberto Forno, Centro Studi Sereno Regis
Elena Opromolla, scrittrice di fiabe
Annabella Coiro, referente del Tavolo di educazione alla nonviolenza di Milano
Libri di riferimento
Mara Mundi
Mi chiamo Danilo e faccio domande
Aracne 2016
Uno strumento prezioso di lavoro già che ri-costruisce il pensiero e l’azione di Danilo Dolci partendo appunto dal fare che ne costituisce la biografia, la biografia di un fantastico attivista dell’educazione nonviolenta applicata a tutti gli ambiti e a tutte le età.
E’ in quella biografia e nei numerosi incontri, con Capitini, con Rodari, con Freire, con Galtung, che nasce la maieutica dolciana e l’idea dell’educazione nonviolenta, partecipativa ed orizzontale.
Olivier Turquet
I grandi non capiscono mai niente da soli
Multimage 2016
A partire dalle domande impertinenti dei bambini, che è buono continuare a farsi da grandi, il libro costruisce i paradigmi di un’educazione umanista e nonviolenta: privilegiare la comunità e l’essere insieme, dare valore a ogni essere umano, stimolare la partecipazione e la decisione, creare ambiti di crescita e non di uniformazione.
Elena Opromolla
Oltre la fiaba
Multimage 2017
Le fiabe come simbolo della vita; come rappresentazione delle dinamiche relazionali; come rappresentazione del bene e del male attraverso i personaggi che le animano, come strumento di arteterapia, come mondo incantato dove perdersi in un gioco che allena alla vita, le fiabe oggi come allegoria del vissuto dei bambini. L’autrice propone favole moderne come strumento di risoluzione dei conflitti attuali tramite il potere della narrazione.