“Valori come Volano: il ruolo delle associazioni civili nello sviluppo sostenibile della società”. Questo il tema dell’incontro organizzato il 6-7 ottobre, alla sede della Regione Lazio in Via Cristoforo Colombo, dall’associazione “Fare Rete, innovAzione BeneComune” con la partecipazione di rappresentanti delle associazioni di volontariato e delle istituzioni, tra cui il Vicepresidente emerito della Consulta, Paolo Maddalena, e il consigliere regionale Teresa Petrangolini.
Il Prof. Foad Aodi, “Focal Point” per l’Integrazione in Italia per l’ Alleanza delle Civiltà-UNAoC (Organismo ONU), Fondatore dell’Associazione Medici d’ Origine Straniera in Italia (AMSI), dell’Unione Medica Euromediterranea (UMEM), e membro della Commissione Salute Globale FNOMCeO, nel suo intervento ha riassunto la storia dell’AMSI e dell’UMEM, ripercorrendo le loro iniziative per l’integrazione dei professionisti della sanità di origine straniera in Italia e nell’area Euromeditteranea e la diffusione delle buone pratiche per l’integrazione e aspetti di sanità ed immigrazione.
L’ AMSI, associazione non lucrativa, offre tutela ai propri iscritti; li aiuta nell’inserimento professionale; promuove l’aggiornamento professionale, collaborando con le Istituzioni pubbliche e private italiane e straniere e divulgando le proprie attività tramite i mezzi di comunicazione. “Dal 2000- spiega il prof. Aodi – abbiamo aperto una rete di poliambulatori per l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini: la nostra esperienza ha confermato che gli immigrati non diffondono malattie in Italia , ma si ammalano, di fronte ai disagi – economici, lavorativi, abitativi – che incontrano, spesso sviluppano consistenti patologie ( che spesso, addirittura, trovandosi senza permesso di soggiorno, non denunciano neanche al Pronto soccorso degli ospedali; e lo stesso avviene per molti infortuni sul lavoro). Altra piaga inaccettabile è il destino di migliaia di minori immigrati, non accompagnati, che scompaiono: vittime di giri criminali, abusi sessuali e lavorativi, e del traffico nero dei trapianti d’organi. Secondo una ricerca dei rappresentanti dell’UMEM in Europa attualmente in Europa piu’ di 20.000 immigrati minori non accompagnati risultano scomparsi e senza tracce”..La Confederazione Internazionale Unione Medica EuroMediterranea , UMEM, invece, è una confederazione che opera all’interno delle professioni sanitarie, delle associazioni, aziende, Università, ONG, comunità, federazioni, sindacati che s’occupano di medicina in Italia e nell’area Euro-mediterranea . Difende il diritto “universale” alla salute attraverso una sanità che lavori oltre i confini, promuovendo lo sviluppo della ricerca scientifica, la sinergia tra aziende sanitarie pubbliche e private, la diffusione della telemedicina e delle nuove tecnologie, e la conoscenza interculturale e interreligiosa. Secondo le ultime statistiche dell’UMEM, in Europa esercitano più di 500 mila medici di origine straniera .
“Come AMSI, UMEM e movimento Uniti per Unire”, sottolinea ancora il prof. Foad Aodi, “proponiamo alle istituzioni il nostro Manifesto della sanità e multiculturalismo; e chiediamo anzitutto di diffondere maggiormente l’ informazione sull’accesso alle strutture sanitarie pubbliche per gli immigrati e gli italiani , così da potenziare la prevenzione. Poi , di aumentare i posti S.T.P. (“Straniero Temporaneamente Presente”), per gli immigrati ancora sprovvisti di permesso di soggiorno; e di comunicare a tutte le moschee e i centri culturali islamici e le comunità d’ origine straniera in Italia di esortare i loro fedeli, soci e connazionali a vaccinare i propri figli. E’ importante anche potenziare i corsi d’aggiornamento professionale, con crediti ECM, per i professionisti della sanità, italiani e d’origine straniera ( i quali ultimi, circa 62.000, in Italia lavorano soprattutto nella sanità privata). Sui temi, soprattutto, delle patologie emergenti e di quelle degli immigrati, che sono in aumento (cardiovascolari, ortopediche, psicologiche, ginecologiche ,dermatologiche, gastroenterologiche e pneumologiche), e sulle patologie rare. Infine, lanciamo un appello alla classe politica perché raggiunga al più presto un accordo per l’approvazione della legge sullo “ius soli” temperato (cioè con la concessione della cittadinanza subordinata alla conoscenza di lingua e cultura italiane): senza continuare con il tira e molla ( in corso ormai da più di 10 anni), creando tante aspettative e delusioni tra gli stessi immigrati e i loro figli, vittime di scontri politici da decenni”.
Fonte CS “Fare rete”