Ieri mattina i dintorni della comunità Pu Lof a Resistencia de Cushamen, nella Patagonia argentina, sono stati di nuovo setacciati e si è trovato un corpo senza vita nel letto del fiume Chubut.
Sebbene i media più vicini al governo abbiano confermato che si tratta del cadavere di Santiago Maldonado e lanciato le ipotesi più inverosimili, come quella secondo cui il corpo è stato messo là dai mapuches, o che si tratta di un’operazione politica in vista delle elezioni di domenica, il giudice Lleral, incaricato dell’inchiesta, ha dichiarato alla stampa che è impossibile determinare se si tratta davvero di Maldonado fino a quando non verranno effettuati il riconoscimento e l’autopsia.
Il corpo si trovava a circa 300 metri dal luogo in cui i testimoni hanno visto Santiago Maldonado vivo per l’ultima volta, prima che venisse portato via da agenti della gendarmeria.
Non è possibile che il fiume abbia trascinato il corpo, giacché questo è stato trovato a monte e dunque si sarebbe mosso controcorrente. Ciò farebbe pensare alla possibilità che sia stato collocato là durante una delle incursioni delle forze di sicurezza.
L’indagine ha cambiato giudice, perché quello precedente, il dottor Otranto, dava chiari segni di collaborare con la gendarmeria, anticipando le sue mosse. Inoltre era stato lui a dare l’ordine di reprimere gli indigeni che avevano interrotto la strada nazionale 40.
Il paese aspetta con ansia una conferma riguardo all’identità del corpo; a seconda delle perizie necessarie, potrebbero volerci da un paio di giorni a un mese, nel caso sia necessario effettuare un esame del DNA.