E’ difficile immaginare che possa verificarsi un atto terroristico quando una persona amata o noi stessi stiamo camminando lungo una strada affollata, o visitando un luogo religioso o turistico. E’ difficile immaginare l’assassinio intenzionale di esseri umani. E’ difficile immaginare che una bomba nucleare possa cadere su una città e uccidere centinaia di migliaia di persone e che la radioattività continui ad ucciderne negli anni seguenti, e che le generazioni future soffrano le conseguenze della radiazione. E’ difficile immaginare che ciò accada. E’ successo una volta, e crediamo che sia stato un sogno o che non succederà di nuovo. Rimuoviamo questi pensieri da noi stessi perchè ci fanno male e li collochiamo nel campo della letteratura fantastica.
Tuttavia, le minacce da parte della Corea del Nord di liberare il mostro nucleare sono notizia quotidiana. Lo sono anche le minacce degli Stati Uniti. La politica nucleare ristretta a cinque potenze – Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Inghilterra – ha fallito. Ora ci sono altre potenze nucleari: India, Pakistan, Israele, Corea del Nord, e in qualunque momento l’Iran. Non c’è nessuna logica che possa giustificare il fatto che alcuni paesi posseggano la bomba nucleare e altri no. Per quanto possiamo ridicolizzare i leader nordcoreani, minacciano la pace mondiale tanto quanto gli altri paesi citati. Questo deve finire e c’è solo un modo: il disarmo nucleare mondiale e totale. Può sembrare ingenuo, solo fino al punto in cui ci rendiamo conto del fatto che siamo un’umanità e che ci sono limiti nella capacità di distruzione che non possiamo oltrepassare. Il “disarmo nucleare mondiale e totale” è un aforisma che possiamo sottoscrivere e comunicare al nostro ambiente immediato, alle nostre scuole e ai nostri parlamenti. Che si trasformi in senso comune. Il disarmo nucleare totale e globale è una riflessione per ciascuno di noi, affinchè decida se merita di essere abbracciato come causa degna.
Non c’è altro cammino per l’umanità, le restrizioni imposte dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sono già stare oltrepassate. Presto appariranno altri che crederanno di avere anch’essi diritti nucleari.
L’analisi sociopolitica della psicologia paranoica di Trump o Kim non è tanto interessante. Il problema alla base non sono i test nucleari della Corea del Nord, bensì le armi nucleari stesse. Non è un diritto per un paese averle o non averle, la questione è che le armi nucleari devono essere proibite a tutti. Avere la bomba come elemento dissuasore affinché l’altro non cerchi di lanciarmi una bomba è stato un argomento sostenibile con un differente livello tecnologico; non lo è più. Ora abbiamo bisogno di una coscienza antinucleare per porre un freno a qualunque avventura di questo tipo. Il disarmo nucleare globale e totale è il progetto che deve unire tutta l’umanità.
Il 2 ottobre, giornata della nonviolenza, compleanno di Gandhi, anniversario della prima Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, è un giorno buono per creare coscienza.
Voglio finire con una richiesta interna e invitare altri a farlo con me:
prendo una boccata di aria che porto al mio cuore, chiedo fermamente il disarmo nucleare mondiale e totale. Chiedo che persone di tutte le razze, di tutte le età, di tutti i credo e le culture, di tutti i generi, si uniscano per un momento per il disarmo totale e globale. Che la pace occupi il mio cuore e la violenza si allontani dalla mia vita. Chiedo di sentire la presenza di coloro che muoiono a causa delle guerre e di coloro che fuggono in cerca di rifugio e solidarietà. Per terminare questa richiesta, immagino che nel futuro gli esseri umani di tutti i popoli e di tutte le nazioni, liberi e uniti, costruiscano il nuovo mondo.
Dario Ergas, Parco di Studio e Riflessione Punta de Vacas, Cile, estate 2017