Domenica 5 novembre si terrà al Teatro “L’Affratellamento” – via Giampaolo Orsini 73 a Firenze, per il sesto anno, l’iniziativa “Canzoni contro la guerra”, promossa dall’Istituto “Ernesto De Martino”, dal Comitato “Fermiamo la guerra”, dall’ANPI e dalla Camera del Lavoro CGIL di Firenze, dal Coro “LeMusiQuorum”, dal Circolo ARCI “L’Affratellamento”.
Mentre si festeggia ufficialmente, il 4/11, l’Esercito italiano e la vittoria nella guerra ’15/18, costata centinaia di migliaia di vittime – soldati mandati al macello nell’assurdo tentativo di conquistare pochi metri di terra o fucilati nelle numerose decimazioni per “codardia” -, si vuole dare vita ad un incontro antimilitarista, contro la violenza bellica e terrorista, per la pace “senza se e senza ma”. Convinti che sia estremamente necessario, mentre numerose guerre sono in atto in varie parti del pianeta e si ripresenta con forza la minaccia atomica, rilanciare il movimento pacifista (per sostenere la riduzione drastica delle spese militari, per battersi per l’uscita dell’Italia dalla NATO, per appoggiare la messa al bando delle armi nucleari, promossa all’ONU da 122 paesi – rivendicando con energia che anche il nostro paese aderisca a questo atto di grande civiltà -).
Quest’anno il 5 novembre saranno a “L’Affratellamento”:
i cori “LeMusiQuorum” e “Le Mnemosine”,
il Gruppo “L’Albero della libertà” con lo spettacolo “Maledetti studenti italiani che la guerra l’avete voluta – canzoni e letture contro la guerra -” (realizzato in collaborazione con il Circolo “Gianni Bosio” di Roma),
Alessandro Portelli e Vanessa Roghi che presenteranno il libro “Calendario civile”,
i Fratelli Rossi con le loro canzoni.
Al termine seguirà un buffet. L’ingresso è gratuito (con contributi volontari e consapevoli del fatto che tutto si regge sull’autofinanziamento).
L’iniziativa è dedicata a ICAN, l’organizzazione no profit – raccoglie 406 organizzazioni partner presenti in 101 paesi – che si batte per l’abolizione delle armi nucleari (ispiratrice della loro messa al bando in ambito ONU) e che proprio per questo ha ricevuto recentemente il Premio Nobel per la pace, e ad Alberto L’Abate, che ci ha lasciato in questi giorni (Alberto è stato un punto di riferimento importantissimo, tenace e combattivo – con le armi della nonviolenza – di tutto il movimento pacifista, ed ha continuato la sua lotta per il disarmo atomico, e non solo, fino all’ultimo).