La crisi Coreana attuale mostra a che punto la più potente forza di dissuasione nucleare del nostro pianeta si rivela… impotente !
In effetti, nonostante l’enorme potenza dell’insieme delle bombe nucleari del loro arsenale, circa 10 000 (diecimila) volte quello della Corea del Nord, gli USA non sono riusciti a impedire a quest’ultima di sviluppare un suo programma nucleare militare e di utilizzarlo già per minacciarli !
L’uscita della Corea del Nord dal Trattato di Non-Proliferazione (TNP) nel 2003 ‘per garantire la propria sicurezza’ e lo sviluppo del suo programma nucleare costituiscono uno degli esempi tipici di proliferazione, di cui gli Stati dotati d’armi nucleari, gli USA in testa, portano la gravissima responsabilità e che il TNP non è riuscito a impedire.
Quando si considera ciò che rappresenta il dispiegamento militare degli USA nel quadro della NATO, che dispone del 70% del budget mondiale degli armamenti, con circa 700 basi al di fuori del suo territorio, specialmente circondando, in una sorta di morsa, la Russia, il Medio Oriente e quasi tutta l’Asia, si capisce allora che un Paese come la Corea del Nord possa sentirsi minacciata, soprattutto quando gli USA si lanciano in esercizi militari proprio ‘sotto il suo naso’ !
E allora, che dire della forza di dissuasione nucleare di altri paesi come la Francia, la Gran Bretagna o anche l’Italia ? Che cosa possono fare questi paesi con le loro bombe nucleari per impedire l’eventuale scoppio di una guerra nucleare nella regione Nord-Est asiatica e che potrebbe in seguito diventare mondiale e quindi coinvolgerli pienamente e in modo assolutamente tragico ?
La risposta è semplice e chiara : NIENTE !
Conclusione: la sola soluzione consiste nell’eliminazione irreversibile (= abolizione) di tutte le armi nucleari nel mondo.
E questo tanto più che, secondo degli esperti tra i più qualificati (gli ‘Scienziati Atomici’, in connessione con una quindicina di Premi Nobel di varie discipline), dall’inizio degli anni ’90 il rischio di una guerra nucleare, anche solo per errore, per incidente o per sabotaggio, è continuamente aumentato, ed è attualmente ritornato al medesimo livello che nei momenti peggiori della Guerra fredda.
Si vede qui allora tutta la pertinenza ed il ruolo essenziale del Trattato Internazionale d’Interdizione delle armi nucleari, adottato il 7 luglio scorso a New York nel quadro dell’ONU e che entrerà in vigore appena il 50esimo Stato l’avrà ratificato.
In effetti, questo Trattato, che già da ora stigmatizza anche il solo possesso delle armi nucleari, non mancherà di cambiare, ed anche radicalmente, il modo in cui le armi nucleari sono sovente percepite dall’opinione pubblica, dai responsabili politici, dai ricercatori, dagli operatori industriali, economici e finanziari, e dai … militari !
Tutto ciò permetterà, grazie anche a dei negoziati multilaterali appropriati, di pervenire all’eliminazione totale delle armi nucleari, la cui irreversibilità sarà garantita da questo stesso Trattato d’Interdizione.
Sì certo – direte voi – questa è senz’altro la buona soluzione nel medio e lungo termine, ma che cosa si può fare nell’urgenza della situazione attuale, con dei personaggi ‘singolari’ come Donald Trump e Kim Young-un, che rischiano, su di un colpo di testa, di « schiacciare il bottone? »
La sola soluzione accettabile è quella diplomatica, con l’apertura di negoziati tra gli USA et la Corea del Nord, nel quadro dell’ONU e grazie ad una mediazione della Cina, ben situata per giuocare questo ruolo essenziale.