Il documento presentato questo sabato da Beatriz Sánchez, candidata a Presidente del Cile per il Frente Amplio, si chiama “El programa de muchos” (il programma di molti) e le sue proposte si riassumono in cinque punti: Stato e democrazia, miglioramento delle relazioni internazionali, ammodernamento dello Stato, delle Forze Armate e dell’Assemblea Costituente.
Per leggere il programma completo, vedere: El Programa de Muchos
La sua messa in moto avrà un costo di 13.400 milioni di dollari annuali che sarà finanziata tassando i super ricchi: un 2% di tasse all’anno ai patrimoni che superino i 5 milioni di dollari o 3 milioni di pesos annuali. Questo comprende lo 0,7 percento delle famiglie cilene e consente di riscuotere 6 miliardi di dollari.
Si valuta inoltre una nuova fase d’imposizione per i maggiori versamenti fiscali e la fine dell’esenzione della Borsa dal pagare le tasse, il che aggiunge ulteriori 4.300 milioni di dollari. Riguardo le vendite della grande industria mineraria, viene proposta una tassa del 5 per cento, che equivale a 1.100 milioni di dollari.
Beatriz Sánchez ha effettuato la presentazione di “El Programa de Todos” nell’anfiteatro del Parque Juan XXII, nella Comuna di Ñuñoa, a Santiago. Il suddetto programma è stato costruito sulla base di più di 500 incontri, con più di 3.000 proposte e circa 16.700 soggetti partecipanti.
“Vogliamo creare un nuovo modello di sviluppo, non solo continuando a sfruttare risorse naturali che oggi costituiscono circa il 70% della nostra economia, ma anche mettendo a punto un piano nazionale d’investimenti con un ruolo fondamentale dello Stato per creare circoli virtuosi con l’impresa privata”, ha sostenuto la portabandiera, reiterando le proposte già rese note in altre opportunità come la cessazione del Credito con l’Avallo dello Stato e delle AFP (le associazioni a scopo di lucro che si occupano dei fondi pensione).
In relazione ai conflitti che il Cile ha avuto con la Bolivia, il Frente Amplio si propone di portare avanti un’agenda tri-nazionale che abbia come obiettivo l’avanzamento delle relazioni di mutua fiducia e il ripristino delle relazioni con lo Stato Plurinazionale della Bolivia.
Per quanto riguarda l’amministrazione dello Stato e gli incarichi pubblici, propone la creazione di un’assemblea legislativa unicamerale, la possibilità di revoca di tutti gli incarichi elettivi popolari, stabilire un limite alla rielezione a due mandati consecutivi e la riduzione dei salari di deputati, ministri e sottosegretari del 50%.
In termini di cultura civica, la proposta prevede il diritto di voto a 16 anni e anche la possibilità di un referendum per creare un’assemblea costituente.
Per quanto concerne la sanità, il Frente Amplio propone la depenalizzazione e la regolarizzazione dell’aborto senza ripercussioni, fino al primo trimestre e con ripercussioni a partire dal secondo trimestre, con alternative di assistenza non dissuasiva. Inoltre, si stipulerà un lavoro intersettoriale per “la dolce morte”, che preveda l’individuazione di diritti ben precisi. “In tal senso, sarà stabilito un dialogo per rendere possibile l’eutanasia nel paese”, ha detto Beatriz Sánchez, che ha proposto “un’assistenza sanitaria universale e solidale”.
In materia d’istruzione, si sottolinea la creazione di un Consiglio d’Istruzione Superiore Pubblica, formato da università statali e collaboratori, oltre a recuperare il controllo pubblico delle Inacap.
L’aggregazione politica propone altresì la nazionalizzazione di SQM ( Sociedad Quimica y Minera De Chile, N.d.T), creando un’azienda mista con capitali stranieri; oltre a questo, si cercherà di creare una nuova legge sulla pesca che riformulerà il sistema delle quote marittime vigenti, con sovranità sulle risorse ittiche e ritirando, senza indennizzi, le concessioni sulle risorse naturali date in mano a grandi gruppi economici.
Riguardo le aziende, l’idea è che il 20% delle cariche direttive sia scelto dagli stessi lavoratori in imprese con più di 200 dipendenti. Oltre a questo, la creazione di una legge sulle quote, secondo la quale il 40% degli incarichi direttivi sia di appannaggio femminile.
Riguardo la libertà di espressione, si propone la creazione di norme generali sull’emissione o la pubblicazione di contenuti simili, in linea con quelle elaborate dal Consejo Nacional de Televisión, dagli organi che regolano la radiodiffusione (Subsecretaría de Telecomunicaciones) e della stampa scritta digitale e cartacea (Secretaría General de Gobierno), nonché la creazione di sistemi di segnalazioni e denunce per tutta la cittadinanza.
Traduzione dallo spagnolo di Cristina Quattrone