Riportiamo la versione integrale della dichiarazione della sindaca di Barcellona Ada Colau riguardo agli atteggiamenti violenti e alla mancanza di dialogo del governo spagnolo.
Il governo del PP insiste nella sua grande menzogna. Continua a negare ciò che è evidente per la stampa internazionale e per tutti quelli che hanno visto le immagini delle cariche della polizia il 1° ottobre in Catalogna: che c’è stata violenza, brutalità e accanimento.
Da molto tempo la destra spagnola ha creato un’immagine falsa e distorta di quello che succede in Catalogna. Parlano di totalitarismo, di convivenza spezzata, di una popolazione intimidita da violenti “separatisti”. Nemmeno le parole che utilizzano sono neutre. “Sediziosi” e “separatisti” non sono termini descrittivi, ma hanno una carica legata a un immaginario perverso. Si comincia disumanizzando l’altro attraverso le parole… e si finisce ordinando di picchiare anziani sulla porta delle scuole e chiamando tutto questo “professionalità”, “proporzionalità” e “difesa della democrazia”.
Quando ci sono due versioni così differenti per spiegare la realtà, la cosa migliore è analizzare i fatti.
E’ un fatto che il 1°ottobre 844 persone sono rimaste ferite. Una di loro ha perso un occhio… Proporzionalità? Cos’ è proporzionale a un occhio? Cos’è proporzionale a spingere una donna giù dalle scale? Ad afferrare degli anziani per i capelli? Alla paura che hanno provato e che provano i bambini vedendo le loro scuole distrutte?
Io non sono indipendentista, non condivido la via unilaterale. L’ho detto molte volte e lo ripeto. Sono molto critica nei confronti del governo di Puigdemont e non mi piace come si sono fatte le cose. Però c’è qualcosa che sta al di sopra di quello che pensiamo e che dovrebbe unire tutti noi che crediamo nei diritti, nelle libertà e nella democrazia e li difendiamo: l’uso della violenza di stato contro una popolazione pacifica è inammissibile.
Oggi il portavoce del governo ha chiamato “nazisti” i catalani e le catalane che hanno manifestato contro la repressione della polizia. Di nuovo le parole … Nazisti? Il signor Hernando sa quello che hanno fatto i nazisti? Hanno manifestato pacificamente per anni reclamando il diritto di votare? Le famiglie naziste hanno difeso le scuole mentre centinaia di poliziotti le picchiavano? Sul serio sono “nazisti” le migliaia di anziani, donne, uomini, giovani, bambini e bambine che oggi hanno riempito le strade cantando “Siamo gente di pace”? Usare la parola “nazista” con questa leggerezza è un insulto alle vittime del nazismo . Dovrebbe vergognarsi.
Se ciò che scrivo riuscirà ad attraversare le barriere informative, se lo leggeranno tutte quelle persone al di fuori della Catalogna che vogliono sapere cosa sta succedendo, vi chiedo per favore di cercare di analizzare questo conflitto senza pregiudizi e di mettere in discussione quello che stanno dicendo i portavoce del governo, quello che stanno negando, o peggio ancora giustificando.
Ci troviamo davanti a una crisi di stato senza precedenti. Il blocco totale delle relazioni tra il governo catalano e quello spagnolo mi preoccupa, ma la cosa davvero triste sarebbe rompere i legami di fraternità e affetto che ci uniscono dal basso, come persone. Non possiamo permetterlo.
Ci hanno picchiato. Ci hanno fatto male. Non sarà facile dimenticarlo. Abbiamo bisogno del vostro appoggio.
Quello che è successo lede diritti e libertà fondamentali di tutti: catalani, spagnoli, europei. Oggi è la Catalogna, domani potrebbe capitare in qualsiasi luogo, se permettiamo che diventi normale e impunito. Se lo giustifichiamo siamo perduti. Perdiamo tutti. Perde la democrazia.
I nostri padri, madri, nonni e nonne che hanno lottato insieme per conquistarla non ce lo perdonerebbero.
Per loro, per l’eredità che ci hanno lasciato, uniamoci per salvare la democrazia, per cacciare chi ha ordinato questa assurdità ed è incapace di trovare una soluzione politica e pacifica. Chi ha responsabilità di stato deve ascoltare, rispettare la popolazione, fare proposte positive e offrire alternative. E non deve mai reprimere una popolazione indifesa.
ADA COLAU, sindaca di Barcellona
Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo