Nel silenzio internazionale l’esercito israeliano continua le sue azioni di guerra contro la Siria: un raid aereo partito dallo spazio aereo libanese ha lanciato vari missili su un’installazione militare nella regione di Hana uccidendo, secondo l’agenzia Sana, due militari e producendo danni all’istallazione stessa.
Altre fonti dichiarano che l’installazione sarebbe un centro di ricerca per la produzione di armi chimiche e questa sarebbe la “giustificazione” all’atto di guerra irsaeliano, ultimo di una lunga serie di attacchi e violazioni del territorio sovrano siriano.
L’interpretazione di Sana (agenzia siriana di governo) è che si tratti di un tentativo di risollevare il morale delle truppe di Daesh, stremate dal contrattacco dell’esercito siriano nella regione.
Nel frattempo il portavoce del governo kazako, Anuar Zhainakov, ha confermato le date dei prossimi colloqui di pace tra il governo siriano e l’opposizione che si svolgeranno a Astana tra il 13 e il 15 settembre prossimi. Sulla data dei colloqui erano girate indiscrezioni su un possibile rinvio.