Si chiamano #FestedelDialogo: sono un insieme di appuntamenti dedicati alla conoscenza, al dialogo, all’informazione e alla pace nel mondo, per contrastare con la forza dell’unione l’ignoranza, la paura, il pregiudizio e il terrorismo. Si svolgeranno in tutte le regioni Italiane e in Terra Santa a partire dal 1° settembre, giorno della festa musulmana dell’Eid, sino all’11 del mese presso moschee, chiese e centri culturali. L’iniziativa, che punta al coinvolgimento dei fedeli appartenenti alle diverse religioni, è lanciata dalle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), dal Movimento Internazionale “Uniti per Unire” e dalla Confederazione Internazionale #Cristianinmoschea; è maturata a seguito del grandissimo successo e messaggio costruttivo degli eventi #Musulmaninchiesa e #Cristianinmoschea dell’ 11 e 12 Settembre 2016, giunti ora alla seconda edizione, e nati con lo stesso obiettivo: costruire ponti di pace, favorire il dialogo e accrescere l’informazione sulla convivenza di culture e religioni diverse, guardando “alle cose che uniscono e non a quelle che dividono”.
Ad oggi, In Italia, il programma delle adesioni alle #FestedelDialogo è ricco e vario, secondo quanto riferito dai coordinatori regionali Co-mai e #Cristianinmoschea:
Il 1° settembre, tutte le moschee italiane per la Festa dell’Eid, che si festeggia dopo la preghiera della mattina, accoglieranno i visitatori di tutte le nazionalità e le religioni. Tra le tante iniziative locali, la Comunità islamica di Trieste condivide questa festività dalle ore 8.30 presso “Pala Trieste”, in V. Flavia n. 3; nella stessa giornata, a Napoli, alle ore 9.00 è condivisa la preghiera del mattino con i visitatori di tutte le fedi in Piazza Garibaldi e a Bari la preghiera del mattino diviene una preghiera comune presso il Centro Islamico di Puglia in V. Cifarelli n. 28; a Forlì la Grande Moschea sita in via Ravignana apre le porte per condividere la preghiera del mattino; a Roma la Moschea di El Fath, in Via della Magliana n. 77, condivide questa festività con due preghiere alle ore 8.00 e alle ore 9.00. Nel Lazio la preghiera condivisa ci sarà anche per la Moschea Dar al Islam in V. dell’Esercito n.58 alle ore 8.00, e per la Moschea di Ostia, con doppia preghiera, alle ore 8.00 e alle ore 9.00 in Via Isola Salomone; così come a Perugia, alle 8.30, il Centro Islamico di Perugia di V. Carattoli n.11/13 festeggia l’Eid all’insegna del dialogo. La preghiera è condivisa anche al Centro Islamico Assalam di Corciano (Perugia), in V. Ponchielli n. 35; nelle Marche l’Eid a porte aperte è previsto anche per il Centro Culturale della Misericordia a Fabriano, in V. Cavallotti n. 84, a partire dalle 8.30, mentre il Centro Culturale Al Huda di Jesi lo festeggia presso la palestra Carbonari alle 9.00. La Moschea di Forlì, in V. Bassetti, il 2 settembre organizza un evento di preghiera comune a partire dalle 17.00, col coinvolgimento delle autorità; in Lombardia la Moschea aderisce festeggiando l’Eid con una preghiera condivisa presso la Moschea di Segrate (Milano) in V. Cassanese n.3 e con un pranzo dalle ore 12.00 presso Autasi Onlus in V. Alberto da Giussano n.3, a Cinisello Balsamo (Milano).
Tra il 4 e il 5 settembre, poi, si svolgeranno una serie di incontri dedicati al dialogo organizzati dal Centro culturale Mecca di Torino; il 10 settembre è la volta di Roma, dove il Vescovo anglicano Luis Miguel Perea Castrillon, Vice Presidente della Confederazione #Cristianinmoschea, organizza con Foad Aodi, Presidente di Co-mai e Uniti per Unire, un incontro a porte aperte con il coinvolgimento di autorità e rappresentanti delle Comunità, presso l’Istituto delle Suore Oblate del S.Cuore Di Gesù, in V. del Casaletto n.128, alle ore 17.00; nella stessa giornata, dalle ore 10.00 alle ore 15.00, a Fabriano, nelle Marche, si svolgeranno iniziative congiunte presso il Centro Culturale della Misericordia, in V. Cavallotti n. 84.
In data 11 settembre, le iniziative si concluderanno con una festa presso la Moschea Assalam di Reggio Emilia, in V. Flavio Gioia n. 7/9, che durerà tutto il giorno, dalle 10.00 alle 20.00.
Partecipano all’iniziativa anche Imam, moschee e centri culturali di altre regioni, tra le quali Lombardia, Lazio, Umbria, Campania e Sicilia. Eventuali iniziative che si aggiungeranno al calendario saranno divulgate dal nostro ufficio stampa nazionale o dai coordinatori regionali della Confederazione #Cristianinmoschea e della Co-mai. Parallelamente, anche in Terra Santa, sono portate avanti varie iniziative per le #Festedeldialogo.
Il Prof. F. Aodi, fondatore di Co-mai e #Cristianinmoschea e Focal Point per l’Integrazione in Italia per l’Alleanza delle Civiltà UNAoC , a conclusione della missione “Pace, dialogo, conoscenza e informazione in Terra Santa”, che l’ha visto incontrare Rabbini, Imam e altre figure chiave del dialogo inter religioso, ha aperto presso il Comune di Taiba, davanti a una platea di 500 donne musulmane, ebree e cristiane, il Convegno dedicato alla pace e al Dialogo organizzato dal Movimento Women Wage Peace. “Ringrazio la stampa che ci ha seguito”, ha dichiarato, “ma ancora di più i rappresentanti di Women Wage Peace che ci sostengono e hanno risposto positivamente al nostro appello. Siamo lusingati – prosegue – che in Terra Santa, la culla delle tre grandi religioni, venga portato avanti il messaggio delle #FestedelDialogo. Senza troppe parole vogliamo dimostrare che possiamo costruire insieme ponti di pace, contro l’ignoranza, l’odio religioso e il terrorismo che miete vittime in Europa e in Medio Oriente. Sono fiero di questa onda popolare, al femminile, colorata da tutte le religioni, che si muove dal basso per costruire la pace in Terra Santa. Siamo tutti stanchi delle guerre e degli scontri: la politica deve cambiare agenda, a favore della pace”.
Hanno partecipato al Convegno, oltre al Sindaco di Taiba, Avv. Sohaa Mansour, il Presidente della Lista Unitaria Araba, On. Ajman Odeh; Marie Lyne Smadja e Susan Abed, rappresentanti locali e nazionali di Women Wage Peace, che hanno apprezzato quest’onda di riformismo, di dialogo tra le religioni, che parte da Gerusalemme e da Nazaret.
Tra le iniziative in programma in Terra Santa: per il 1° settembre, numerose moschee, imam, rabbini, sindaci, giornalisti, intellettuali e associazioni aderiscono alle #Festedeldialogo. Tra i principali: l ‘Imam della città di Jajulia, Jaber Jaber, organizzerà una preghiera comune presso lo stadio, che unirà migliaia di fedeli delle tre moschee in loco; l’11 settembre, Shazarahel, Vice Presidente della Confederazione Internazionale Laica Interreligiosa e Coordinatrice del Dipartimento #DonnedelDialogo di Uniti per Unire in Terra santa, insieme al Rabbino Rav Mordekhai Chriqui organizzerà (ore 18.00) una preghiera presso l’Istituto “Ramhal” di Gerusalemme, che sarà videoripresa e trasmessa in diretta su Facebook. In questa occasione sarà lanciato l’evento di portata storica – promosso da Foad Aodi – #Musulmaninsinagoga, la cui organizzazione è prevista nei prossimi mesi e che unirà elementi di tutte le religioni, sulla base del principio che tutti i luoghi sono sacri e aperti a tutti, senza muri, ma con ponti di pace.
Oltre al Movimento Women Wage Peace, aderiscono alle #FestedelDialogo anche: il Sindaco di Taiba (che propone d’ intensificare la collaborazione con Co-mai e Uniti per Unire), la Preside e la Vice Preside della scuola “Ajyal” di Jaljulia, rispettivamente Fidaa Aodi e Hala Aodi. Con questa scuola, Foad Aodi si propone di lavorare per intensificare lo scambio attraverso la collaborazione “Scuola, istruzione, conoscenza e dialogo interreligioso”. Anche i giovani e gli studenti delle scuole e gli università in Terra Santa saranno coinvolti per le #Festedeldialogo: la settimana prossima, Shazarahel visiterà questa scuola, con l’obiettivo di organizzare eventi di sensibilizzazione rivolti ai giovani ebrei, musulmani e cristiani.
“Qui in questi giorni stanno avvenendo tanti piccoli-grandi miracoli e proprio a partire “dal basso” dichiara Shazarahel. “Il problema del conflitto – aggiunge – nasce dal fatto che, in effetti, si vive nel medesimo territorio e tuttavia non ci si conosce se non attraverso stereotipi e pregiudizi alimentati dalla propaganda politica. Bambini ebrei e musulmani non si sono mai potuti conoscere davvero. Si tratta di mondi chiusi ed ermetici, di vasi non-comunicanti. Se vogliamo risanare gli odi e le paure, dobbiamo fare in modo che le persone si incontrino e imparino a conoscersi”.