In occasione della giornata internazionale per l’abolizione delle armi nucleari la VII commissione del Comune di Firenze ha organizzato, nella splendida cornice del Palagio di Parte Guelfa,  un convegno dal titolo “Il nuovo trattato di proibizione delle armi nucleari approvato dall’ONU; una nuova possibilità per eliminare le armi nucleari”. Una ulteriore occasione di aprlare di un tema poco trattato ma della massima importanza nel momento attuale, sia dal punto di vista politico che cultiurale, come hanno sottolineato tutti gli intervenuti.

Nell’introdurre i lavori Serena Perini,  Presidente della Commissione (dedita alla pace, ai diritti umani, alle pari opportunità e all’immigrazione) ha ricordato la vocazione pacifista di Firenze, risalente al Sindaco La Pira, e la recente approvazione all’unanimità di una mozione del Consiglio Comunale che invita il governo a collaborare attivamente al processo di disarmo culminato con l’approvazione del Trattato di Interdizione delle Armi Nucleari a New York il 7 Luglio.

Hanno preso poi la parola i relatori, di fronte a un pubblico attento e partecipe: la Prof. Enza Pellecchia, dell’Università di Pisa, ha ricordato le toccanti parole dei superstiti di Hiroshima, volendo con questo sottolineare che la concreta possibilità esiste e che consiste in un’azione deliberata dei governi o dei terroristi o anche in un errore o incidente; continuare col le armi nucleari significa chiudere il futuro perfino alle future generazioni, levandogli il diritto a vivere; Angelo Baracca, Professore di Fisica e militante antinucleare della prima ora, ha ricostruito la storia poco conosciuta del conflitto tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord, continuando con la necessità del comprendere l’inutilità e l’assurdità del concetto di deterrenza; solo un’azione incisiva e unitaria delle forze antinucleari e della società civile può riportare alla ragione una politica sempre più irragionevole e pericolosa; Joachim Lau, Presidente di IALANA Italia (Associazione Internazionale Avvocati contro le Armi Nucleari) ha sottolineato la portata storica del Trattato firmato a New York rivendicandone il merito agli stati che l’hanno promosso ma soprattutto alla società civile internazionale; da uomo di legge ha sottolineato il fatto poco noto che esistono tutte le leggi internazionali e nazionali per Pprocessare Trump per il suo discorso di istigazione al genocidio, fatto recentemente all’ONU.

Primo interventi dal pubblico quello di Giuseppe Padovano, del Comitato No Guerra No NATO,  che ha ricordato la gravità delle recenti dichiarazioni della NATO in occasione della prima tornata di firme del trattato lo scorso 20 settembre a New York, dichiarazioni che chiedevano la non collaborazione degli stati membri in un tono decisamente minaccioso e ricattatorio.