Questo papa mi è piaciuto dal primo momento che è stato eletto. Oltre alle tante dichiarazioni interessanti mi hanno colpito la sua schiettezza e la vitalità. Ho apprezzato le sue esternazioni informali, quelle fatte lontane dai discorsi ufficiali. Come quando nel luglio del 2016, in viaggio verso la Polonia, improvvisamente in aereo prende il microfono e parla di una terza guerra mondiale a pezzi, organizzata dai poteri che vogliono controllare le risorse naturali e dominare popolazioni intere.
Oppure quando nel novembre 2015 durante una visita ad un campo profughi nella Repubblica Centrafricana esorta la gente alla riconciliazione, a fermare la guerra superando le differenze religiose e etniche.
Come non ricordare che nel 2013, quando gli Stati Uniti e la Francia erano pronti a bombardare la Siria, l’unica opposizione venne da Bergoglio, che organizzò un digiuno per la pace al quale aderirono persone di diverse confessioni e anche atei?
Ma già dall’inizio del suo pontificato era chiaro che le sue posizioni non erano ben viste dai conservatori. E se su questo avevo ancora qualche dubbio, ne ho avuto la certezza quando nell’ottobre 2015 i media diffusero la notizia che il Papa aveva un tumore al cervello. Ci fu poi una smentita, ma il messaggio ormai era arrivato: “il Papa non sta bene con la testa!”
Ma Francesco non si ferma e addirittura in un incontro a Cuba il 12 febbraio 2016 sigla la riconciliazione con la chiesa ortodossa russa, ponendo fine a uno scisma che durava da mille anni. Un evento storico, che è anche un avvicinamento al mondo russo. L’incontro si svolge a Cuba, simbolo di un’altra grande frattura, quella tra il mondo cosiddetto democratico e quello del comunismo. E questo riavvicinamento avviene proprio quando i soliti poteri forti con una campagna mediatica internazionale vogliono installare nell’opinione pubblica la convinzione che la Russia sia una minaccia, giustificando cosi le sanzioni economiche, la corsa al riarmo e la necessità di una NATO forte e aggressiva.
Negli stessi anni una nuova campagna mediatica usa il famigerato stato islamico per creare terrore e giustificare sia il controllo sociale che la vendita di armi. In questa propaganda le guerre vengono presentate quasi come guerre di religione, tra un Occidente sviluppato, cristiano e campione dei diritti umani e i nuovi vecchi barbari, incivili, violenti e culturalmente inferiori. Il Papa chiarisce che non siamo in presenza di una guerra tra religioni, ma di guerre volute dalle industrie belliche e interessi economici e realizza uno spot in cui rappresentanti di diverse religioni esortano alla pace.
Negli ultimi tempi le notizie sul Papa Francesco sono sempre meno e vengono relegate negli ultimi titoli dei giornali. E’ un papa scomodo di cui bisogna parlare poco, di cui si deve degradare il pensiero e insinuare che “non sta bene con la testa”, se non addirittura ipotizzare che sia influenzato da forze diaboliche. Viene da pensare che molti abbiano terrore che questo papa voglia veramente applicare i principi del cristianesimo! Parla di Riconciliazione, di Nonviolenza, di Povertà! Già vedo alcuni cardinali e teologi nei loro lussuosi appartamenti inorriditi per queste dichiarazioni. I ricchi che si sentono violentati dall’idea che oltre al denaro possa esistere anche un altro dio. Milioni di fedeli spaventati dal fatto che nel “prossimo tuo da amare come te stesso” siano inclusi anche gli infedeli migranti. E’ per loro una situazione inaccettabile!
Caro Papa Francesco, con l’ipocrisia non si scherza, è grazie ad essa che finora si è mantenuto un sistema sociale pieno di ingiustizie e menzogne. Questa situazione la descriveva Lev Tolstoj molto bene: ”La contraddizione fra la coscienza e la vita e quindi lo sdoppiamento della nostra esistenza sono giunti al loro estremo limite.” Da una parte parliamo di valori cristiani, dall’altra agiamo esattamente all’opposto, quasi senza rendercene conto. Ma continuiamo con Tolstoj: ”…dividi ciò che hai con gli altri, non accumulare ricchezze, non insuperbirti, non rubare, non far soffrire, non uccidere, non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. Tutto ciò è stato detto, non diciotto secoli, ma cinquemila anni fa e non vi potrebbe essere dubbio sulla verità di questa legge se l’ipocrisia non esistesse…”
Non meraviglia che in una lettera firmata da 62 cattolici conservatori, il Papa venga accusato di sette «proposizioni false ed eretiche».
Ma se da una parte questo papa viene accusato addirittura di eresia, secondo altri rappresenta solo il tentativo di una restaurazione formale di una Chiesa in profonda crisi, in cui la pedofilia e gli affari poco chiari dello IOR – la banca vaticana – sono solo la punta di un iceberg. Un po’ come è stato Obama per l’impero della guerra statunitense: un ritocco estetico che non modificava per nulla la rapace politica estera.
Non so quale sia la vera verità, quali siano i reali giochi di potere che muovono le fila degli avvenimenti, ma oggi, da buon umanista agnostico e anticlericale, io sto con Francesco Bergoglio.