Washington, D.C., ha bisogno di una scultura che riproduca in modo tridimensionale il quadro Guernica, dedicata alle vittime dei raid americani negli oltre 30 paesi da essi bombardati, completa di spiegazioni al riguardo.
E ne ha bisogno adesso, per aiutare il paese ad allontanarsi dalla guerra. Per crearlo non possiamo attendere la realizzazione di una società disposta a ospitarlo tra le mostruose celebrazioni della guerra che vanno occupando sempre più spazio nella capitale degli Stati Uniti.
Visto che in una terra piena di templi dedicati alla guerra non c’è spazio per la pace, la soluzione ovvia è un tetto. L’Edificio Metodista di fronte il Campidoglio e alla Corte Suprema, o la vicina sede del FCNL (Friends Committee on National Legislation) o qualsiasi altro edificio elevato dotato di un tetto potrebbero modificare in modo radicale il panorama e la visione del mondo del Distretto della Columbia.
Ci sarebbero ostacoli burocratici da superare, l’altezza dovrebbe essere inferiore a quella della cupola del Campidoglio eccetera, ma un tetto renderebbe un monumento molto più visibile. Un ascensore esterno potrebbe portare su la gente per osservare, imparare e fotografare.
Un piano per costruire un monumento del genere consentirebbe un concorso di progettazione che richiamerebbe artisti famosi e questi potrebbero attirare ingenti donazioni, sufficienti a finanziare il progetto.
Mentre ci concentriamo sul problema dei monumenti confederati, potremmo ampliare il nostro interesse ai monumenti dedicati a ogni fazione di ogni singola guerra e a ogni singolo partecipante che sia stato celebrato dalle statue del Distretto della Columbia. Aggiungere un monumento alla pace avrebbe un effetto ancora più potente della loro rimozione.
Traduzione dall’inglese di Cristina Quattrone