Vittime, destinate all’oblio oppure ribelli, sopravvissute condannate al silenzio o resistenti: sono questi i profili delle “Marocchinate”, raccolti da Stefania Catallo in brevi e dense interviste, che costituiscono il cuore del libro “La memoria scomoda della guerrra. Le Marocchinate” (2017, Universitalia) che verrà presentato sabato 19 agosto a Roccasecca, presso il Cortile dell’ex Seminario alle ore 18.30, e moderato dalla giornalista Romana Barroso Angeloni. Il vissuto di alcune delle tante donne che subirono le violenze da parte dei goumiers, al seguito del V corpo d’armata francese del Generale Alphonse Juin nel maggio del 1944 in Ciociaria,, emerge prepotente in tutta la sua drammatica verità. Il tutto a dimostrare come ancora oggi il dolore di quegli accadimenti sia ben persistente nella mente e nelle anime, nonostante lo scorrere del tempo e la “ragion di Stato”. Sul dramma delle Marocchinate, sopravvissute ad una tragedia che ebbe proporzioni immense, si pense infatt che furono 20 mila le donne violentate dai goumiers soltanto nel basso Lazio, calò un velo di oscurità già all’indomani della fine del secondo conflitto mondiale. Un velo spesso che neppure l’intervento della deputata Maria Maddalena Rossi, i cui atti parlamentari rappresentano sono posti a mo’ di conclusione nelle ultime pagine del libro, riuscì a squarciare. Un velo però che gli anni hanno reso più sottile e che ora, con questo sforzo di ricerca e di analisi, si tenta di sollevare definitivamente restituendo dignità alle tante vittime di una guerra silenziosa e sporca, compiuta da soldati armati e feroci contro donne indifese e ignare della furia dei dominatori.
Domenica 20 agosto sarà in scena lo spettacolo teatrale “Le Marocchinate“, tratto dal libro, scritto diretto e interpretato da Francesca Romana Cerri con Delfina Angeloni, alle ore 21 e sempre a Roccasecca località Caprile.