Oggetto: Per la RATIFICA del Bando delle armi nucleari (A/CONF.229/2017/L.X)
CONSIDERATO che la dichiarazione di Barcellona sul partenariato EuroMediterraneo, in materia di partenariato Politico e di sicurezza, prevede (10.) “Le parti si sono inoltre impegnate a promuovere la sicurezza regionale, adoperandosi, tra l’altro, a favore della non proliferazione chimica, biologica e nucleare mediante l’adesione e l’ottemperanza ai regimi di non proliferazione sia internazionali che regionali, nonché agli accordi sul disarmo e sul controllo degli armamenti. Le parti perseguono l’obiettivo di creare un’area mediorientale priva di armi di distruzione di massa”;
CONSIDERATO che tra il 2012 e il 2013 si sono svolte in Norvegia, in Messico e in Austria varie conferenze internazionali per analizzare le conseguenze umanitarie delle armi nucleari, da cui abbiamo appreso che 100 bombe gettate sulle città spazzerebbero effettivamente via la civiltà umana come la conosciamo oggi;
CONSIDERATO che tra gli impegni assunti nella “Humanitarian Pledge” di Vienna si recita che “ …a tutti gli stati che fanno parte del TNP a rinnovare il loro impegno per l’implementazione piena e urgente dei vigenti obblighi ai sensi dell’Articolo VI, e a tal fine, identificare e perseguire misure efficaci a colmare il divario giuridico per la proibizione e l’eliminazione delle armi nucleari. Ci impegniamo a collaborare con tutte le parti interessate per raggiungere questo obiettivo”
CONSIDERATO che – secondo i dati forniti dalla Federazione degli Scienziati Americani (FAS) – l’Italia mette a disposizione il suo territorio per l’installazione, il transito e l’impiego di armi nucleari, in attuazione di accordi con gli USA e conformemente alle dottrine della “condivisione nucleare NATO” (nuclear sharing);
CONSIDERATO che il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, firmato nel 1970 e ratificato il 2 maggio 1975, all’Art. 2, stabilisce che: «Ciascuno degli Stati militarmente non nucleari, che sia Parte del Trattato, si impegna a non ricevere da chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, né il controllo su tali armi e congegni esplosivi, direttamente o indirettamente»;
CONSIDERATO inoltre che, delle circa 70 testate nucleari che sarebbero schierate in Italia, circa metà si trovano nella base militare italiana di Ghedi e che potrebbero essere impiegate anche dalle Forze Armate italiane;
CONSIDERATO l’impegno di pace del popolo siciliano dimostrato sin dai tempi dell’impegno per la smilitarizzazione della base nucleare e del relativo aeroporto di Comiso;
CONSIDERATO il persistente uso militare degli aeroporti siciliani, da Sigonella a Birgi, con non indifferente interferenza sul traffico civile e con i rischi per la sicurezza connessi alla loro individuazione come possibile obiettivo di azioni ostili;
CONSIDERATO che il porto di Augusta è annoverato tra gli 11 porti Nucleari, dove è consentito l’attracco di navi a capacità e propulsione nucleare, porti per i quali sono state svolte campagne volte all’acquisizione dei piani di emergenza (art 115, d.lgs. 230/95), attuativo delle direttive n. 89/618/Euratom e n. 96/26/Euratom;
CONSIDERATO che aspetto fondamentale della predisposizione dei piani di emergenza per i cc. dd. rischi di incidente nucleare è la specifica campagna di informazione (art 129, d.lgs. 230/95) a carattere obbligatorio: le informazioni devono essere sempre accessibili al pubblico e devono essere fornite senza che la popolazione debba richiederle.
CONSIDERATA la presenza della base MUOS di Niscemi, le diverse iniziative in opposizione di tale installazione assunte, anche dall’ANCI SICILIA, sia in sede politica sia in sede giurisdizionale;
CONSIDERATO che la Corte Internazionale di Giustizia aveva emesso nel 1996, su richiesta dell’Assemblea Generale dell’ONU, un parere d’illegittimità dall’uso e della stessa minaccia delle armi nucleari secondo il diritto internazionale e umanitario;
CONSIDERATO che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con il voto del 23 dicembre 2016 sulla risoluzione A/C.1/71/L.41, ha deciso a larga maggioranza (113 Stati membri hanno votato a favore, 35 contrari e 13 astenuti) di promuovere negoziati per arrivare a un nuovo trattato vincolante per l’eliminazione delle armi nucleari;
CONSIDERATO inoltre che il nuovo processo avviato dall’ONU contempla l’attiva partecipazione della società civile ai negoziati;
CONSIDERATO che la Convenzione conclusasi a New York il 7 luglio 2017 ha sancito che, Ciascuno Stato Parte in nessun caso dovrà mai:
- A) sviluppare, produrre, altrimenti acquisire, possedere o depositare armi nucleari
o altri dispositivi nucleari esplosivi;
(B) trasferire direttamente o indirettamente a qualsiasi destinatario armi nucleari o altri esplosivi nucleari, nè dispositivi collegati al loro controllo;
(C) Ricevere direttamente o indirettamente il trasferimento o il controllo di armi nucleari o di altri Dispositivi nucleari esplosivi;
- D) Usare armi nucleari;
- E) eseguire qualsiasi esplosione di prova di armi nucleari o qualsiasi altra esplosione nucleare;
(F) Assistere, incoraggiare o indurre, in qualsiasi modo, chiunque a impegnarsi in qualsiasi attività vietata a norma della presente Convenzione;
(G) richiedere o ricevere assistenza in qualsiasi modo da chiunque per impegnarsi in qualsiasi attività vietata a norma della presente Convenzione.
- Ciascuno Stato Parte si impegna a vietare e impedire nel proprio territorio o in qualsiasi luogo sotto la sua giurisdizione o controllo:
- A) qualsiasi installazione, installazione o diffusione di armi nucleari o di altri Dispositivi nucleari esplosivi;
(B) qualsiasi esplosione di prova di armi nucleari o qualsiasi altra esplosione nucleare;
(A/CONF.229/2017/L.X)
TENUTO CONTO che diversi comuni siciliani fanno parte degli EE.LL. Per la Pace e dell’associazione dei Mayors for Peace;
IL CONSIGLIO REGIONALE ANCI SICILIA
CHIEDE al Governo italiano, che in questo momento ricopre il ruolo di membro temporaneo del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, di:
1) impegnarsi per l’immediata ratifica della Convenzione (A/CONF.229/2017/L.X)
per il bando delle armi nucleari, approvata della conferenza ONU di New York, di cui dalla citata risoluzione L41, attivandosi per una celere ratifica da parte degli altri paesi europei e mediterranei;
2) richiedere l’immediata rimozione delle armi nucleari schierate in Italia, ai sensi del Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, firmato nel 1970 e ratificato dal nostro Paese il 2 maggio 1975;
3) di ridurre le servitù militari che interessano il territorio siciliano, valorizzando un ruolo della Sicilia quale ponte tra le diverse sponde di un Mediterraneo di Pace.
SI IMPEGNA inoltre a promuovere azioni di informazione e sensibilizzazione nell’opinione pubblica a partire dalle scuole.
SI IMPEGNA inoltre a sostenere l’approvazione del pdl 501/13 sulla “Cultura di Pacein sicilia”, sostenendone un celere iter di approvazione, assumendo iniziative colte ad anticiparne dal basso i relativi contenuti, a partire dall’istituzione di un comitato regionale per la Pace e dall’osservanza della giornata internazionale della nonviolenza istituita dall’assemblea delle Nazioni Unite.
IMPEGNA il Presidente a farsi promotore della volontà espressa dal Consiglio e ad inoltrare il presente atto consiliare:
- al Presidente della Repubblica;
- al Presidente della Camera dei Deputati;
- al Presidente del Senato;
- ai capigruppo parlamentari di Camera e Senato.