Replicando alle affermazioni fatte ieri dal ministro degli Esteri turco Çavuşoğlu alla conferenza stampa successiva all’incontro di Bruxelles con l’Alta rappresentante per la politica estera Federica Mogherini, il direttore di Amnesty International per l’Europa ha rilasciato questa dichiarazione:
“Apprezziamo il fatto che il ministro degli Esteri abbia riconosciuto che Amnesty International è considerata una ‘organizzazione globale credibile’. Ma affermare che noi saremo ‘in grado di svolgere le nostre attività liberamente’, quando la direttrice e il presidente di Amnesty International Turchia sono dietro le sbarre insieme ad altri sette difensori dei diritti umani, è decisamente ardito”.
“L’assurda procedura giudiziaria contro la nostra direttrice Idil Eser non deriva da alcun’azione delittuosa ma si basa interamente sul legittimo operato di Amnesty International. Se questo viene criminalizzato, è difficile immaginare come non solo questa organizzazione ma il più ampio movimento per i diritti umani della Turchia possa continuare a esistere”.
“Allo stesso modo, l’infondata accusa che ha portato in carcere il nostro presidente Taner Kiliç, ossia che abbia scaricato e usato l’applicazione Bylock, è falsa e lo dimostreremo. Il vitale lavoro svolto da Amnesty International non può essere separato dalle persone che lo portano avanti ma anzi è indivisibile. Lotteremo per il loro rilascio”.