Scanzano J.co (MT), 5 luglio 2017 – Le attività tenute della società ENI s.p.a. nel territorio della Regione Basilicata sono state segnalate al fondo Norges Bank, socio azionista dell’1,72% della società petrolifera, dichiara il portavoce dell’Associazione ScanZiamo le Scorie, Pasquale Stigliani.
La nota è stata inviata a firma di tutto il direttivo dell’Associazione ScanZiamo le Scorie al fine di ricevere le attenzioni del fondo norvegese sull’attività tenute da ENI, già sottoposte sia ad indagini giudiziarie che a processo.
Nei giorni precedenti, in qualità di azionista, il fondo aveva mostrato interesse ed aperto una procedura interna ad ENI per “per rischi di grave corruzione” nelle attività tenute in Algeria e in Nigeria.
Per questo abbiamo ritenuto opportuno porre a conoscenza del fondo finanziario quanto sta accadendo in Basilicata, auspicando che eserciti i diritti legati alla proprietà.
La nota, supportata da diversa documentazione, descrive la vicenda dello sversamento di petrolio dalle cisterne del centro di raccolta di Viggiano (PZ), i rischi e i pericoli correlati alla salute, all’ambiente ed all’economia: in particolare rispetto all’inquinamento dell’acqua presente nell’invaso del Pertusillo, dal quale si alimenta buona parte della popolazione pugliese e Lucana, oltre all’agricoltura e il turismo, i due settori che trainano lo sviluppo locale del territorio.
Nella nota riportata anche l’iniziativa di ScanZiamo le Scorie che, non appena avuta la notizia dello sversamento, ha avviato la petizione online “Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella: Fermiamo i pozzi di petrolio in Basilicata” con la piattaforma change.org, che attualmente ha raccolto 4590 firme (http://bit.ly/2slS7KE), conclude Stigliani.
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Pasquale Stigliani
ScanZiamo le Scorie