Almeno 110mila persone hanno partecipato 4 giugno alla veglia per i caduti di Tiananmen al Victoria Park di Hong Kong Questo è l’unico evento non consumistico che raccoglie così tante persone nel territorio e l’unico permesso nel mondo cinese per commemorare i morti del massacro avvenuto nella notte fra il 3 e il 4 giugno 1989 a Pechino in piazza Tiananmen.

Dalla prima volta nel 1990, il momento è divenuto quasi un rito: corone di fiori alla riproduzione del Monumento degli eroi (che si trova al centro della piazza di Pechino, dove si radunarono i giovani prima di essere falcidiati dai carri armati); elegia di qualche rappresentante degli organizzatori; fiume di candele accese a ricordo dei martiri della democrazia; testimonianze dei sopravvissuti. La scorsa settimana la testimonianza via video è stata quella di una delle “Madri di Tiananmen”, Ge Guirong, 83 anni, il cui figlio Du Guangxue venne ucciso nell’89. Ge ha ringraziato le persone di Hong Kong per il loro sostegno in questi 28 anni. “Come madre, è inaccettabile che il governo sfugga alle sue responsabilità sul massacro, nascondendosi sotto la dicitura di una ‘tempesta politica’… Spero che la questione del 4 giugno possa essere risolta in modo onesto e giusto”.

La testimonianza di Ge Guirong mostra quanto sia importante questo evento di memoria in un momento in cui la popolazione del territorio sembra sempre più divisa: da una parte vi sono i giovani studenti “localisti”, che tendono a lavorare per la democrazia ad Hong Kong e a distanziarsi sempre più dal destino della Cina (fino ad invocare una sorta di indipendenza); dall’altra vi sono le persone che vogliono un rapporto con la madrepatria senza problemi e vogliosi di accettare qualunque influenza della Cina negli affari di Hong Kong. Per questo vi sono voci che suggeriscono di cancellare ormai per sempre l’appuntamento annuale della veglia.

Secondo gli organizzatori – l’Alleanza per il sostegno dei movimenti patriottici democratici della Cina – queste divisioni sono la causa di una minore partecipazione, la più bassa dal 2008. Lo scorso anno vi erano state 125mila presenze. Prima della veglia nel Victoria Park, alle 18.30 nelle vicinanze, vi è stato un momento di preghiera, organizzato da Giustizia e pace di Hong Kong, in cui ha preso la parola il vescovo ausiliare Joseph Ha. Alla fine della veglia, almeno 200 giovani “localisti”, fra cui Joshua Wong e “Capelli lunghi” Leung Kwok-hung, hannno marciato dal Victoria Park alla sede dell’Ufficio dei rapporti fra Cina ed Hong Kong. Nella marcia hanno gridato slogan contro Pechino e per il rilascio dei prigionieri politici e di coscienza. La polizia ha seguito il corteo, che non era autorizzato, ma non ci sono stati incidenti.

Paul Wang da Asianews.it