Anche le deputate Eleonora Cimbro, Patrizia Maestri, Gea Schiro’, il deputato Francesco Ribaudo e il senatore Franco Mirabelli hanno aderito all’appello “Una persona, un voto” per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.
La prestigiosa adesione degli autorevoli parlamentari si aggiunge a quelle di molte altre illustri personalità della vita culturale, morale, civile ed istituzionale italiana, ed in particolare a quelle degli altri deputati e senatori di varie forze politiche che anch’essi hanno gia’ aderito all’appello, tra i primi gli onorevoli Roberta Agostini, Massimo Artini, Paolo Beni, Massimiliano Bernini, Stella Bianchi, Luisa Bossa, Vincenza Bruno Bossio, Anna Maria Carloni, Maria Chiara Carrozza, Franco Cassano, Felice Casson, Roberto Cociancich, Paolo Corsini, Erica D’Adda, Loredana De Petris, Nerina Dirindin, Donatella Duranti, Paolo Fontanelli, Federico Fornaro, Filippo Fossati, Carlo Galli, Maria Grazia Gatti, Luisa Gnecchi, Miguel Gotor, Maria Cecilia Guerra, Maria Iacono, Vanna Iori, Florian Kronbichler, Luigi Lacquaniti, Sergio Lo Giudice, Doris Lo Moro, Luigi Manconi, Alessandro Mazzoli, Delia Murer, Edoardo Patriarca, Serena Pellegrino, Alessia Petraglia, Salvatore Piccolo, Antonio Placido, Roberto Rampi, Lara Ricciatti, Gian Piero Scanu, Arturo Scotto, Bruno Tabacci, Alessandra Terrosi, Stefano Vaccari, Giuseppe Vacciano, Walter Verini, Sandra Zampa, Giorgio Zanin.
Ancora una volta ricordiamo che il presupposto “de facto” dell’appello e’ che “vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all’Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano”; e poiche’ Il fondamento della democrazia e’ il principio “una persona, un voto”, “l’Italia essendo una repubblica democratica non puo’ continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui”.
Ricordiamo altresi’ ancora una volta che il presupposto “de iure” e’ illustrato nella premessa del progetto di legge formulato anni fa dall’Anci (l’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia, che rappresenta tutti i Comuni italiani) recante “Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita’” (progetto che era riferito alle elezioni amministrative, ma la cui intelaiatura giuridica e’ riferibile anche tout court alle elezioni politiche).