Secondo Julio Berdergué, rappresentante regionale della FAO per l’America Latina e i Caraibi, più di 35 milioni di persone che vivono in queste regioni soffrono la fame: tra questi ci sono 6 milioni di bambini affetti da malnutrizione cronica. Questa grave situazione è più accentuata nell’area rurale, dove è noto che il livello di povertà sia più alto. In queste zone, infatti, si contano 58 milioni di persone in stato di povertà.
Secondo le statistiche della FAO questa situazione è causata da una trasformazione molto radicale dell’alimentazione latinoamericana. Le abitudini popolari di queste terre, un tempo ricche di mercati locali, dove si mangiava ciò che si produceva o ciò che veniva prodotto dal vicino, o dove molta gente era abituata a tornare a casa per pranzo, non esite più. Oggigiorno il nostro sistema di alimentazione è globalizzato, la distribuzione degli alimenti avviene attraverso i supermercati, e la maggior parte delle cose che mangiamo sono alimenti ultra trattati. Tra questi ci sono anche la maggior parte degli alimenti che i contadini consumano, che vengono trattati e che causano enormi e nocive conseguenze, come l’obesità e il deterioramento della salute in tutti i suoi aspetti, con patologie causate, appunto, da una scorretta alimentazione.
Abbiamo bisogno di ‘rigovernare’ i processi di trasformazione del sistema alimentare ed essere consapevoli che abbiamo degli obiettivi che riguardano il bene pubblico. Rigovernare, cioè regolamentare, significa porre dei limiti pensando prima di tutto al bene comune, in moda da non delegare ogni cosa alle scelte del mercato, che fanno guadagnare solo il governo. E’ importante per esempio quello che sta avvenendo in Cile e in qualche modo in Messico con le bevande zuccherate, in cui si esige l’apposita etichetta sulle confenzioni. Ci sono dunque alimenti che sono molto salutari e altri, invece, che non lo sono affatto: il consumatore ha il diritto di essere informato a riguardo.
Rigovernare significa anche incentivare di più l’educazione pubblica a trattare argomenti quali una sana alimentazione. Questo significa che abbiamo bisogno di un’alimentazione varia, con frutta e verdure fresche, ancora meglio se coltivate organicamente, e non possiamo permettere che questo problema sia risolto dal mercato globale. È un tema di dominio pubblico, la cui soluzione assume, ogni giorno di più, una priorità assoluta.
In diversi paesi viene ad esempio utilizzato un strumento innovativo per avviare questo tipo di trasformazione, di cui c’è estremo bisogno. Stiamo parlando dei consigli alimentari, che consistono in una piattaforma a cui partecipano sia i diversi attori protagonisti dei sistemi agroalimentari, sia i consumatori. Qui i cittadini possono ora avere un ruolo attivo nel difendere la qualità degli alimenti che mangiano, mentre prima si limitavano solo a lamentarsi e protestare. Il motivo principale dell’attivazione di questa piattaforma è quello di creare o modificare le politiche alimentari, dove i sindaci assumono un ruolo di organizzazione e gestione.
La scelta dell’amministrazione pubblica di creare questo blog interattivo per dare consigli alimentari è qualcosa di davvero utile per le persone. Tutti dovrebbero avere accesso a tali informazioni tecniche e a risorse che permettono di coltivare, comprare, cucinare e assaporare alimenti gustosi e salutari. Questo fa bene al territorio, poiché si tratta di iniziative alimentari che promuovono il lavoro, la prosperità, la diversità e i buoni rapporti con i lavoratori. Inoltre fa bene al pianeta, poiché significa che gli alimenti devono essere prodotti, trattati, distribuiti ed eliminati nel rispetto e a beneficio della natura.
Traduzione trommos.org di Lucia De Benedetto.