Nell’ambito della campagna internazionale che si impegna per la liberazione di Milagro Sala in Argentina, si è appena formato anche un comitato tedesco, che si aggiunge alla lista sempre crescente dei diversi comitati in tutto il mondo. Essi sono presenti oltre che in Argentina anche in Brasile, Perù, Messico, Canada, Italia, Spagna, Francia, Olanda e nel Regno Unito, e probabilmente anche in altri luoghi.

L’esigenza di questo comitato è dovuta in parte alle già note ragioni per le quali l’incarcerazione della deputata, che continua fino a oggi, va contestata e condannata. Tra queste ragioni ci sono l’arbitrarietà dell’arresto (confermato dal gruppo di lavoro ONU per l’arresto arbitrario) e anche il modo con cui si tenta di screditare e distruggere Sala e il movimento sociale Tupac Amaru, da lei stessa fondato. Ciò è avvenuto e continua ad avvenire ancora con delle imputazioni false, testimonianze comprate, intimidazione e repressione da parte delle forze di sicurezza statali.

Una vera e propria caccia alle streghe messa in atto dai media argentini e da una giustizia prevenuta, che non sembra proprio per nulla distanziarsi dalla scelta politica del governo neoliberale.

Purtroppo, questo modo di procedere deve essere considerato all’interno di un quadro più ampio, in cui anche altri movimenti sociali vengono perseguitati, come ad esempio Madri di Plaza de Mayo, le Madri della Rivoluzione di Maggio, che combattono sempre per la verità sulla scomparsa dei loro figli e delle loro figlie sotto la dittatura militare. Intanto, l’ingiustizia sociale in Argentina cresce in modo drammatico. L’anno scorso hanno avuto luogo diverse manifestazioni di massa, il costo della vita è esploso e si stima che a causa delle macro misure prese dal governo, che è responsabile dell’incarcerazione di Milagro Sala e di altri membri della Tupac Amaru, più di un milione e mezzo di persone abbia perso il lavoro e sia caduto in povertà.

Contro tutto questo si sono schierati intelletuali da tutto il mondo, fra cui il filoso e professore di linguistica americano Noam Chomsky, l’attore Danny Glover, il giornalista brasiliano Emir Sader, la politica colombiana Piedad Córdoba, il filosofo italiano Domenico Losurdo e István Mészáros, professore dell’Università del Sussex. In un comunicato hanno messo sotto accusa queste azioni criminali e anche espresso la loro solidarietà per il popolo argentino.

Oltre a quanto citato ci sarebbe un”ulteriore necessità per la fondazione di un comitato tedesco, che risiede in una responsabilità di carattere storico. È noto che l’Argentina sia stato un luogo di fuga per molti nazisti, ed è anche noto che le autorità tedesche non abbiano fatto granché per trovarli. Tuttavia è meno risaputo che durante gli anni bui delle dittature militari in Argentina, sono scomparsi anche circa 100 tedeschi, che si impegnavano per la difesa dei diritti umani. Fra di loro c’era anche Elisabeth Käsemann, il cui caso era ben noto al governo tedesco di allora, e che come altri trovò la morte involontariamente in una prigione argentina. Tutto questo affinché la Coppa del Mondo che aveva luogo nello stesso periodo e i relativi affari che essa comportava, non venissero disturbati. Il suo caso è stato trattato da poco nel film documentario prodotto dalla NDR “La ragazza – Cosa è successo ad Elisabeth K.?”. Il film ritrae in modo drammatico la collaborazione di alti funzionari e politici tedeschi con la giunta militare argentina di allora.

Se anche oggi, decenni più tardi, un capo di stato argentino cerca di minimizzare i numeri dei Desaparecidos, ed insieme ad una giustizia collusa vuole aggirare la condanna per reato di genocidio (Vedi sentenza 2×1), allora ne risulta, per la Germania, un obbligo morale, perlomeno di opporsi e costituire un contraddittorio. Questo vale anche per le violazioni dei diritti umani in relazione a Milagro Sala e Tupac Amaru. Purtroppo questi temi fino ad oggi vengono quasi completamente messi da parte dalla politica e dai media dominanti. Tutto questo potrebbe avere una connessione con l’accordo multimiliardario che il settore tedesco dell’energia solare ed eolica sta aspettando? Oppure coincide conl’imminente patto di libero commercio tra l’Unione Europea e il mercato comune del Mercosur che è attualmente in trattativa? Ancora affari a discapito dei diritti umani?

Perlomeno, la grande stampa tedesca riporta le sempre maggiori instabilità sociali in Argentina, il che è da accogliere con favore. Per questo motivo il comitato tedesco per la liberazione di Milagro Sala svolge anche la funzione di ufficio stampa per i giornalisti interessati, fornendo loro informazioni per far sì che il caso di Milagro Sala sia reso ancora più pubblico. Chi tace, si rende complice. Dovremmo saperlo per esperienza.

Quindi cosa hanno fatto Milagro Sala e la Tupac Amaru per destare una tale ondata di aggressioni da parte delle nuove potenze in Argentina? Visto che si tratta, come dicono loro stessi, di nulla facenti e piccoli criminali? Giustifica veramente questo grande dispendio, incluso la produzione extra di telenovele, per screditare il movimento, ignorando così l’appello di Amnesty International, delle Nazioni Unite, del segretario generale dell’Organizzazione degli Stati Americani e della Commissione Inter-americana per i Diritti Umani. Difatti bisognerebbe chiedersi come mai anche il Premier Canadese durante una visita di Stato sentisse il bisogno di affrontare il tema?

Per comprenderlo bisogna andare ancora più indietro nella storia. Anche se oggi nell’America Latina ci sono ancora alcune popolazioni indigene che vivono nelle loro regioni di origine, nonostante esse siano sempre più minacciate da pratiche di accaparramento della terra, disboscamento e mega progetti come dighe e gasdotti. Una gran parte è stata sradicata dalla propria terra durante la colonizzazione e privata del fondamento della loro esistenza, fatta di piccoli possedimenti. Molti emigravano nelle città, dove poi sono precipitati in una società dominata dai bianchi.

Negli anni ’90 l’Argentina fu scossa da una grave crisi economica, la quale naturalmente colpì più duramente i più poveri fra i poveri, cioè queste popolazioni, la cui madrelingua, quella dei loro antenati, non era lo spagnolo. Oltre alla loro terra, essi hanno perso anche la loro identità e vivevano nella miseria e in condizioni disperate. Ma poi è comparsa Milagro a dar loro coraggio. Fu lei a organizzare la celebre copas de leche, la tazza di latte, per proteggere i bambini dalla fame. E fu lei ad organizzare i fondi del governo Kirchner di allora per far sì che si potessero costruire case in maniera autonoma.

In questo modo tutta la popolazione, sia donne che uomini, iniziò ad imparare insieme come costruire delle case. Uniti, con gli stessi diritti e doveri. E funzionò. E non vennero erette solo abitazioni per le famiglie, ma anche scuole, centri sportivi e piccoli ospedali e soprattutto, nacquero posti di lavoro. Tutti i guadagni di questo progetto, provenienti dall’aver costruito case migliori e più economiche rispetto a quelle che avrebbero potuto costruire degli speculatori edilizi, vennero reinvestiti nella comunità. Il consumo di droga calò, i bambini ricevettero finalmente un’educazione migliore e coloro ai quali era stato rubato tutto come la terra, la cultura, il passato e la speranza per il futuro ricominciarono all’improvviso a tenere la testa alta. Milagro aveva restituito loro la dignità.

Ciò non passò inosservato, e così il modello sociale della Tupac Amaru si allargò, e iniziò ad essere adottato con successo anche nel resto dell’Argentina, e ad essere conosciuto al di là dei suoi confini. Nacquero degli studi all’interno dei circoli universitari con al centro l’idea di esportare il movimento in altre parti del mondo dove la gente vivesse in povertà, per aiutarla a costruire una società funzionante, autodeterminata e basata su una vera democrazia diretta. Si tratta di un modello alternativo alla società centralizzata e controllata, basata unicamente sulla concorrenza che mette gli uni contro gli altri. Per questo motivo non deve essere tollerato che ciò venga distrutto e che ne venga impedita la diffusione tra i popoli. Proprio per queste ragioni che ora esiste anche questo comitato.

https://komiteefreiheitmilagrosala.wordpress.com/

Traduzione Trommons.org di Francesca Conte

Il video seguente mostra estratti del documentario fotografico “La tupac” (Jujuy;2010) del fotografo argentino Sebastián Miquel, che espone in diversi allestimenti culturali a Buenos Aires, in Cile, Messico e Spagna. Il suo lavoro è stato premiato con molti riconoscimenti. Ulteriori informazioni al link http://sebastianmiquel.com/