Atto n. 1-00795
Pubblicato il 1 giugno 2017, nella seduta n. 835
COTTI , BLUNDO , BUCCARELLA ,
Il Senato,premesso che:
il 23 dicembre 2016 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione A/C.1/71/L.41 “Taking forward multilateral nuclear disarmament negotiations” (“Portare avanti i negoziati per il disarmo nucleare multilaterale”), presentata dal Messico e sottoscritta, tra gli altri, da Austria, Irlanda, Brasile, Nigeria, Nuova Zelanda, Sudafrica;
la risoluzione prevede la convocazione di una conferenza a cui affidare il compito di approvare un testo giuridicamente vincolante per rendere illegale lo sviluppo, la produzione, l’uso o la sperimentazione di armi nucleari, disponendo per la progressiva eliminazione totale di quelle esistenti;
la prima parte della conferenza si è svolta a New York dal 27 al 31 marzo 2017 con la partecipazione di 132 Stati;
nella seconda sessione dei lavori della conferenza, di prossimo inizio, verranno avviati i negoziati sulla base di una bozza di trattato denominata “Draft convention on the prohibition of nuclear weapons”, redatta il 22 maggio 2017 sotto la responsabilità della presidente della conferenza, Elayne Whyte Gómez del Costa Rica;
la bozza di trattato, sostenuta da una grande maggioranza di Stati, richiede che i Governi facciano ogni sforzo per garantire che le armi nucleari non siano più utilizzate, in nessun caso. Il testo rileva che gli effetti delle armi nucleari trascendono le frontiere nazionali, comportano gravi implicazioni per la sopravvivenza umana, l’ambiente, lo sviluppo socio-economico, l’economia globale, la sicurezza alimentare, e per la salute delle generazioni future, evidenziando altresì le conseguenze delle armi nucleari, come ad esempio l’imprevedibile impatto delle radiazioni sulla salute materna e sulle donne, rilevando come necessari l’assistenza medica, la riabilitazione e il sostegno psicologico per le sopravvissute ad attacchi e test nucleari, con la previsione di un recupero ambientale delle aree contaminate;
il testo si fonda sul diritto umanitario internazionale e sulle esperienze già in vigore di proibizione di armi inaccettabili, come quelle chimiche e biologiche, le mine anti persona, le munizioni cluster;
la società civile internazionale e nazionale che si occupa di disarmo nucleare, con in prima fila International campaign to abolish nuclear weapons (Ican), Parliamentarians for nuclear non-proliferation and disarmament (PNND), “Senzatomica”, “Rete italiana per il disarmo”, “Disarmisti esigenti” e Women’s international league for peace and freedom Italia, ma anche la stessa chiesa, hanno accolto positivamente la pubblicazione della bozza di trattato;
in occasione dell’ultima “giornata internazionale per la totale eliminazione delle armi nucleari”, il Segretario generale pro tempore dell’ONU, Ban Ki-moon, dichiarava: “Impegniamoci a lavorare per l’eliminazione totale delle armi nucleari con urgenza e con un senso di scopo collettivo. La nostra stessa sopravvivenza dipende da questo”;
per ben due volte il popolo italiano ha rifiutato, con due referendum, l’opzione nucleare anche solo per fini civili, e la comunità internazionale ha oggi un’occasione concreta per un accordo di divieto delle armi nucleari, seguendo la strada già adottata in passato per il divieto di possesso e di uso di altre armi di distruzione di massa;
appare fondamentale la partecipazione del maggior numero di Stati al prossimo appuntamento ONU per la definizione di un trattato per il disarmo nucleare multilaterale,
impegna il Governo:
1) a partecipare attivamente in sede ONU al percorso già avviato e in via di definizione, per la redazione di un trattato giuridicamente vincolante per rendere illegale lo sviluppo, la produzione, l’uso o la sperimentazione di armi nucleari, disponendo per la progressiva eliminazione totale di quelle esistenti, pronunciandosi favorevolmente sullo stesso trattato;
2) ad avviare un percorso giuridico-diplomatico per la revisione di tutti gli accordi e trattati in essere che consentono il transito, la sosta e il ricovero nel territorio italiano di armamenti nucleari;
3) a promuovere in Italia azioni, progetti e programmi, di concerto con la società civile, per la promozione di politiche di pace e disarmo nucleare.