Quando cresciamo in un luogo e vi rimaniamo per tutta la vita riducendo al minimo i contatti con realtà altre, fatichiamo a guardarlo da una prospettiva diversa e a coglierne eventuali punti deboli. Perché essendo abituati a certe regole, diamo per scontato che siano le uniche valide e giuste. Esplorare nuove culture con lo sguardo del viaggiatore aiuta ad ampliare gli orizzonti e quindi, a mettere in discussione il proprio mondo, osservandolo dal di fuori. Viaggiare aiuta a capire che giusto e sbagliato sono concetti relativi. Perché quando il punto di vista cambia, cambiano a loro volta.
Con questa breve premessa voglio introdurre l’argomento di oggi, il popolo dei Mosuo, una minoranza etnica cinese le cui abitudini di vita dovrebbero farci riflettere. Non solo perché le donne, qui, hanno un ruolo di primo piano ma soprattutto per il loro modo peculiare di vivere l’amore in libertà.
Chi sono i Mosuo e come vivono
Le donne Mosuo appartengono alla minoranza etnica cinese dei Mosuo, mella provincia dello Yunnan a sud-ovest della Cina. Il videoreporter Ricardo Coler, che a questo popolo ha dedicato il libro “Il regno delle donne. L’ultimo matriarcato“, l’ha definita “la più pura delle società matriarcali“. La società Mosuo è infatti matrifocale, ovvero sono le donne a dirigere la vita della comunità occupandosi della famiglia, del villaggio, dell’organizzazione del lavoro, dell’amministrazione dell’economia. “…Al villaggio non c’è donna che sia priva di opportunità, che non sia degna di considerazione o che si trovi sottomessa all’arbitrio della società. A Loshui, il sesso femminile non è mai debole” afferma nel suo libro Coler.
Tuttavia non è vero che gli uomini riposano continuamente, si occupano invece dell’allevamento, della pesca, della macellazione di carne e pesce e della loro conservazione. Inoltre nel sociale e in ambito politico tutti, uomini e donne, sono chiamati a discutere a partire dai 13 anni.
La libertà sessuale dei Mosuo
Le donne Mosuo scelgono liberamente i partner e possono persino cambiarne uno per notte. Insieme al compagno occasionale, raggiungono la casa della madre e vi consumano il rapporto. Al mattino l’uomo prescelto torna a casa. Ogni donna ha una stanza dedicata all’amore, che viene concessa subito dopo la pubertà in seguito a un rito di iniziazione. E’ qui che le Mosuo ospitano gli uomini, per una sola volta, per mesi, anni o per tutta la vita, a seconda delle preferenze. Gli uomini sono ammessi dal tramonto all’alba e devono entrare dalle finestre. Quando una donna decide di interrompere la relazione, chiude semplicemente la finestra.
A dispetto di quanto si va dicendo, molte donne Mosuo hanno relazioni monogamiche ma avere più amanti e figli da uomini diversi non è considerato un comportamento sbagliato. In poche parole, ogni donna è libera di fare le proprie scelte.
Tutti, uomini e donne, vivono nella casa natale mentre i figli rimangono alle donne. La figura paterna è praticamente inesistente, molte donne infatti non sanno nemmeno chi sia il padre. Ciò nonostante i bambini hanno un ottimo rapporto con gli uomini della comunità, che si dimostrano particolarmente affettuosi nei loro confronti. Inoltre gli uomini hanno responsabilità figliali verso i figli delle sorelle e questo sistema contribuisce alla stabilità della struttura famigliare, che non viene messa in discussione da eventuali divorzi.
Le donne Mosuo a quanto pare non ambiscono al matrimonio e la stessa cosa vale per gli uomini. I legami amorosi sono chiamati axia e non prevedono la convivenza, perché ognuno vive a casa propria. Per i Mosuo, donne e uomini, è praticamente impossibile concepire la vita al di fuori della famiglia materna e a quanto pare, questo non crea loro alcun problema. La violenza è bandita in ogni sua manifestazione, l’interesse è piuttosto focalizzato sull’amore e sulla sessualità che, tuttavia, sono vissuti come due cose diverse. Il sesso è sesso e non c’è motivo per vergognarsene.
Questo tipo di organizzazione famigliare è davvero unico nel suo genere e si discosta da qualunque altro sistema presente nelle comunità patriarcali e matriarcali, fatta eccezione per la comunità indiana del Kerala centrale dei Nayar. Per non parlare del modo di concepire il rapporto coniugale, che è distante sia dalla nostra idea di monogamia che dalla poligamia. Il rapporto marito-moglie sembra essere rimpiazzato dal rapporto di profonda amicizia e rispetto che si instaura tra la sorella e il fratello, il quale si occupa dei figli della sorella, condividendo al tempo stesso l’abitazione materna.
Curioso è il fatto che il popolo Mosuo, nonostante sia stato minacciato nel corso del tempo da culture dominanti con abitudini molto diverse, sia riuscito a conservare usanze millenarie, che dimostrano come sia possibile vivere secondo regole lontanissime dalle nostre abitudini. Questo non significa che siano necessariamente migliori ma ci permettono di capire che il mondo non è a senso unico, esistono alternative apparentemente inconcepibili che, da qualche parte nel globo, funzionano davvero.