Due giorni all’insegna della multiculturalità e dell’accoglienza

 

Il diritto di essere umani. Questo il sottotitolo dell’ottava edizione della Festa della Repubblica Multietnica promossa dall’associazione umanista Orizzonti in libertà e da Convergenza delle Culture che ha visto quest’anno un doppio appuntamento.

Il 1° giugno dal pomeriggio fino a tarda sera alla Cavallerizza Reale, un luogo iscritto tra i beni Unesco, ma abbandonato dall’amministrazione e recuperato da un gruppo di cittadini denominatosi poi Assemblea Cavallerizza 14:45 (dall’orologio fermo sulla facciata) per poterlo godere e conoscere; un bene che deve rimanere pubblico affinché non solo i cittadini di oggi, ma anche le generazioni di domani, possano continuare a goderne. Qui i torinesi hanno potuto viaggiare nel mondo con gli stand presenti nel cortile e con i vari spettacoli che si sono susseguiti fino a sera: danze rom, poesia e musica dalla Turchia, teatro danza dal Perù, canti e danze afro-peruviane, danza del ventre. Tra un’esibizione e l’altra si è discusso del diritto di essere umani, ovvero di accoglienza e solidarietà verso i migranti con il movimento Tous migrants di Briançon, un coordinamento di cittadini che si mobilita per trovare una risposta umanitaria e politica al dramma dei migranti nel Mediterraneo. Si è presentato il progetto Missing at the borders, un sito che vuole dare voce alle famiglie dei migranti morti, dispersi o vittime di sparizione forzata nel viaggio verso l’Europa. Si è data voce alla mostra  Huellas de la memoria – Orme della memoria, le orme dei familiari dei tanti scomparsi in Messico, scarpe logorate da una instancabile, angosciante, solitaria ricerca, che sarà esposta fino all’11 giugno al Sermig. Si è parlato di e con gli italiani senza cittadinanza, le seconde generazioni, i “figli invisibili” di questa società che chiedono a gran voce di avere finalmente una legge che riconosca loro il diritto di essere cittadini a tutti gli effetti. Nel frattempo, in una sala interna, veniva proiettata una rassegna di cortometraggi dal titolo EnterCity realizzati da artisti internazionali riguardanti le stesse tematiche.

Il 2 giugno un corteo coloratissimo e vitale ha attraversato il centro di Torino, un tragitto lungo il quale un vasto pubblico di cittadini e di turisti ha potuto assaporare la bellezza e la ricchezza della diversità, delle tradizioni dei popoli, e ascoltare la voce dei nuovi cittadini. Dal Sermig, l’Arsenale della Pace, luogo simbolico e concreto della solidarietà a Torino, fino a piazza Vittorio Veneto, tutti insieme a chiedere con allegria un presente e un futuro di giustizia, pace, nonviolenza, diritti, accoglienza, solidarietà. Perché questo significa essere umani.