I prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane hanno concluso il loro sciopero della fame che durava da 40 giorni dopo che il regime israeliano ha accettato parte delle loro richieste.
Come riporta il canale tv libanese in lingua spagnola, ‘al Mayadeen’, il Presidente dell’Associazione dei prigionieri palestinesi, Qadura Fares, ha riferito che l’accordo è il risultato di trattative da parte di una commissione di alcuni detenuti, tra cui leader della protesta, Marwan Barghouti e le autorità carcerarie israeliane nelle ultime 20 ore.
La portavoce del Servizio Prigioni di Israele, Nicole Englander, ha confermato la notizia e ha aggiunto che la decisione è stata presa in vista dell’arrivo del mese di Ramadan.
In una dichiarazione, il ministro palestinese per gli Affari dei Prigionieri, Isa Qaraqe, ha sottolineato il successo dei palestinesi in queste lunghe e difficili trattative, ha spiegato che si tratta di un patto tra il regime di Tel Aviv, l’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) e la Croce rossa.
Secondo l’accordo raggiunto, ha precisato Qarage, i prigionieri possono ricevere visite due volte al mese, invece che una sola volta e possono parlare con le loro famiglie da telefoni sotto controllo.
La parte israeliana non accolto le altre richieste palestinesi: la fine della detenzione individuale, l’eliminazione delle restrizioni alle visite familiari e la fornitura di cure mediche.
Infine, Qaraqe ha elogiato la resistenza di 1600 prigionieri in sciopero della fame dal 17 aprile e tutti i 6500 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane.