Al Presidente della Repubblica prof. Sergio Mattarella
Al Presidente del Senato della Repubblica on. Sen. Pietro Grasso
Alla Presidente della Camera dei Deputati on. Laura Boldrini
Ai Presidenti delle Regioni colpite dagli eventi sismici
Gentilissime autorità,
svolgo alcune brevi ma allarmanti considerazioni sul contenuto del Decreto Legge n. 50 del 24 aprile 2017, avente come titolo “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”, provvedimento attualmente in corso di conversione alla Camera dei Deputati.
Nel titolo si legge che il decreto ha per oggetto i doverosi, straordinari, necessari ed urgenti “interventi per le zone colpite da eventi sismici”. Vorrei attirare la Vostra attenzione sul vergognoso utilizzo del titolo come “cavallo di Troia” utile ad introdurre un intervento derogatorio alla normativa vigente in tema di approvazione delle Opere Pubbliche. E tale intervento derogatorio, considerato dal governo “eccezionale ed imprescindibile al Paese”, non ha ad oggetto le necessarie opere riferite alle zone colpite dagli eventi sismici bensì il TAV Torino Lione.
Mi riferisco all’art. 47 comma 9 del Decreto Legge n. 50 del 24 aprile 2017 che, in spregio alla legislazione vigente, consente l’avvio dei lavori propedeutici dell’intera opera TAV – opere in Italia e in Francia – in assenza di qualsivoglia delibera autorizzativa del CIPE. Ricordo che al predetto Comitato è attribuita la competenza ad approvare il progetto definitivo dell’intera Sezione transfrontaliera della Nuova Linea Ferroviaria Torino Lione (art. 3 legge 5 gennaio 2017, n. 1 art. 3).
Il predetto intervento derogatorio risulta incomprensibile salvo per i soliti addetti ai lavori, in conseguenza dell’immensa provvista di denaro che viene in tal modo sbloccata e resa disponibile: 2,5 miliardi di euro !
Ritengo opportuno mettervi a conoscenza che l’attuale esecutivo, ed in particolare il Ministero delle Infrastrutture, artefice del vergognoso intervento derogatorio, è stato oggetto di recentissima censura da parte dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti per aver (il Ministero) sottoscritto l’aggiornamento del contratto di programma con RFI – di vari miliardi di euro – in assenza dell’obbligatorio parere della competente Autorità, violando, così il D. Lgs. 15 luglio 2015, n. 112, normativa quest’ultima in attuazione di direttiva UE in tema di concorrenza.
Gentilissime autorità, volete abdicare ai Vostri ruoli istituzionali permettendo che in questo paese continui ad essere considerata straordinaria, necessaria ed urgente la distribuzione di fondi pubblici per appalti di opere e servizi non necessari?
Nulla ci hanno insegnato gli scandali delle “lenzuola d’oro”, l’arresto di Lorenzo Necci e tutto l’affare Tav, definito da alcuni giudici come “la madre di tutte le tangenti”, fino ad arrivare agli ultimi scandali che hanno creato un vero e proprio terremoto nel Ministero delle Infrastrutture con le dimissioni del capo del dicastero?
Vi siete accorti che al Ministero delle Infrastrutture nulla è cambiato e che il nuovo ministro, in sostituzione di Incalza, al centro del citato scandalo, ha nominato un personaggio colpito da una citazione a giudizio davanti alla Corte dei Conti campana per danno erariale?
Ritengo sia opportuno che Voi siate messi a conoscenza della vergognosa strumentalizzazione del dolore delle popolazioni interessate ai passati eventi sismici.
Alle persone oneste di questo paese riecheggiano ancora le risate di un rappresentante locale dell’esecutivo e le intercettazioni tra imprenditori e politici di vecchio corso dopo il terremoto dell’Aquila.
Vi chiedo di reagire e di mettere gli italiani in condizione di non vergognarsi più delle istituzioni del proprio paese.
Senatore Marco Scibona
Segretario 8ª Commissione Lavori pubblici, comunicazioni