La breve visita di Trump a Roma ha portato a una sospensione del diritto di libera espressione: pacifici manifestanti americani trattenuti dalla polizia e volantini sequestrati, false accuse contro Marco Palumbo della rete No War Roma. Riportiamo qui di seguito la sua testimonianza. Segnaliamo anche l’articolo di PandoraTV sulla vicenda.
“Secondo l’autorevole Corriere della Sera on line, Sky, AdnKronos, io avrei tentato di bloccare il corteo che scortava il presidente USA Donald Trump e avrei fratturato un dito a un ispettore di polizia.
La breve azione nonviolenta – urlavo, ma nessuno dormiva nei paraggi in quel momento – l’ho fatta il giorno 24 maggio e la notte tra il 23 e 24 maggio e la successiva tra il 24 e 25 maggio l’ho trascorsa in un ospedale facendo compagnia a una persona convalescente dopo una operazione chirurgica.
Solo da pochi minuti ho letto i resoconti di alcuni media sul tentativo del nostro piccolo gruppo Rete No War di aprire uno striscione al passaggio del corteo di auto che accompagnava Donald Trump.
Intervengo quindi per la prima volta e in modo telegrafico sulla vicenda.
Il mio proposito, non andato a buon fine, era di aggrapparmi allo striscione che sarebbe stato aperto e di tenerlo in un modo che fosse leggibile e fotografabile il più a lungo possibile, cioè non più di 10, 15 secondi. Non avevo davvero nessuna intenzione di bloccare il corteo presidenziale, come è stato scritto da Corriere della Sera on line, AdnKronos e Sky e non mi sono accorto di aver causato lesioni a nessuno.
Visto come si è svolta invece l’azione, non ho neanche sfiorato lo striscione ed ho urlato: “Soldi agli ospedali e alle scuole, no al riarmo atomico”. Poi, in un modo concitato ma a mio avviso chiaramente comprensibile, ho urlato anche che oggi, 25 maggio, a Bruxelles il presidente USA Trump avrebbe chiesto più soldi in armamenti ai paesi membri della Nato, quindi anche all’Italia e che l’Italia avrebbe dovuto dire NO a questa richiesta.
Ho poi tentato di accennare alla Conferenza ONU che a New York tra poche settimane potrebbe mettere fuori legge le armi atomiche. Un’iniziativa portata avanti da un centinaio di paesi e alla quale purtroppo il nostro paese si oppone.
In un cartello che avevo nella borsa e che ho tentato di mostrare era scritto “L’ Italia dica No al riarmo chiesto da Trump”.
Insomma, per ora scrivo solo quello avevo intenzione di fare e quello che ho effettivamente detto e urlato.
Mi riprometto nei prossimi giorni di tornare in modo pacato sugli argomenti. So che arrivo direttamente solo a poche persone, ma sono certissimo di dire cose giuste. Se le dico solo io l’ effetto è nullo, se le portassimo avanti in tanti invece si riuscirebbe a fare qualcosa di utile”.
Marco Palombo