Ieri, 11 Maggio, nel corso del primo giorno della sua permanenza a Jujuy, una delegazione del Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie dell’ONU ha visitato il carcere femminile di Alto Comedero e si è riunito con Milagro Sala. Più tardi, in una riunione con membri della società civile, il presidente Sedonji Roland Adjovi ha confermato che l’Opinione 31 del 27 Ottobre 2016, che ordina allo Stato Argentino l’immediata liberazione della deputata del Parlasur, non è soggetta a revisione e che è una risoluzione presa e che lo scopo del viaggio è quello di valutarne il compimento da parte del governo.
Nell’incontro con le detenute si sono denunciate le torture, l’utilizzo di celle di punizione e la perenne persecuzione di cui è oggetto Milagro Sala. Anche Mirta Aizama, Gladys Diaz, Mirta Guerrero e Graciela Lopez hanno denunciato le condizioni di detenzione facendo vedere ai membri della commissione come siano stati cambiati i materassi a tutte le detenute proprio ieri, prima della visita.
Maria Molina, Patricia Cabana e Ivan Altamirano, ex detenuti politici della Tupac Amaru, liberati a novembre, hanno partecipato all’incontro con Adjovi e Steineter insieme a Juan Manuel Esquivel che rappresentava l’organizzazione di quartiere.
Nel corso della riunione, in cui erano presenti dirigenti sindacali, organizzazioni sociali e di difesa dei Diritti Umani e vittime di detenzioni arbitrarie, i membri della Tupac Amaru hanno denunciato le condizioni di detenzione e persecuzione politica nella provincia.
Durante la visita del Gruppo di Lavoro al carcere Milagro Sala ha formalizzato presso la Fiscalía Numero 3 (tribunale locale, n.d.t.) la denuncia per trattamenti crudeli, inumani e degradanti di cui è stata vittima e che sono stati resi pubblici in questi giorni dal Segretario Generale di ATE Capital, Daniel Catalano.
María Molina, privata della libertà per sei mesi presso il Commissariato Femminile ha raccontato che durante l’inverno dovevano lavarsi con acqua fredda, che pioveva dentro le celle e che le obbligavano a dormire per terra, nonostante che nel suo caso avesse consegnato un certificato che attestava un’ernia al disco. Ha raccontato anche che il giorno prima della visita dell’ex vicepresidente, Amado Boudou, hanno messo nelle celle letti in legno che sono stati poi cambiati con altri di peggior qualità dopo la visita. Su un altro piano ha sottolineato che l’unica prova prodotta contro di lei era una dichiarazione della figlia di Jorge Paes, già sotto processo due volte e a cui è stata ridotta la pena per aver testimoniato contro Milagro Sala.
Alla fine della riunione Juan Manuel Esquivel ha dichiarato: “credo che il Gruppo di Lavoro abbia potuto verificare durante questa visita, grazie al contatto diretto con le vittime delle detenzioni arbitrarie, lo stato di persecuzione che regna in questa Provincia dal 10 dicembre del 2015, uno stato di polizia, celle di punizione in carcere, torture subite da alcune delle detenute nel carcere di Alto Comedero e leggi come il Código Contravencional che legalizzano la violenza statale. Ci auguriamo che, a partire da questa visita, il governo modifichi le sue pratiche e cominci a tornare a Jujuy uno Stato di Diritto”.
Fonte: Comunicato Stampa Prensa Tupac