Il Presidente dell’Unione Montana della Valle Susa Sandro Plano ha invitato i Sindaci e i Consiglieri comunali a partecipare con la fascia tricolore e il gonfalone del Comune alla Marcia No TAV dalla stazione di Bussoleno a San Didero di sabato 6 maggio 2017, ore 13.
Nella sua comunicazione Sandro Plano afferma che “stiamo vivendo un momento molto difficile sia dal punto di vista amministrativo che da quello politico e i Comuni sono i punti di osservazione privilegiata per capire le dinamiche e i problemi della nostra società e dei cittadini: in caso di forti piogge siamo in ansia perché quello che è stato fatto per frenare il dissesto idrogeologico è insufficiente, ogni volta che la terra trema per terremoto sappiamo con certezza che molte persone non avranno più una casa e i rapporti sociali ed economici di intere comunità saranno distrutti, dalla cronaca rileviamo con grande preoccupazione notizie su crolli dei viadotti, cedimenti di soffitti delle scuole, tempi biblici di attesa per le visite specialistiche, incertezze sulle pensioni e sui risparmi in banca”.
Il Sindaco di Susa prosegue ricordando che “registriamo un tasso di disoccupazione dei giovani a livelli mai visti e una progressiva sfiducia in un futuro di lavoro certo e dignitoso”.
Con riferimento alla costruzione della galleria di base di 57 km sulla linea ferroviaria da Torino a Lione, Sandro Plano ricorda che “in Val di Susa ogni giorno osserviamo un cantiere del TAV a pochi passi dalle nostre case, e vediamo l’enorme sproporzione d’investimenti per quest’opera che riteniamo inutile a fronte delle vere necessità del nostro paese. Ci opponiamo a questo progetto perché ogni euro speso per il TAV è un euro sottratto a qualcosa di utile agli italiani”.
Il Presidente dell’Unione dei Comuni della Val di Susa conclude il suo forte appello affermando: “Ritengo indispensabile in questa fase storica dare risposte a chi si trova senza lavoro o senza casa, o a chi ha perso tutto per una calamità naturale, dare accoglienza a chi è in fuga da guerre e fame, ridurre il costo del lavoro, investire sulla sanità e sulla scuola. Credo che sia giunto il momento di rimetterci nuovamente in marcia per la nostra Valle e non solo, perché le nostre ragioni della protesta di ieri sono immutate, anzi, oggi sono ancora più forti.”