La tribù Sioux Standing Rock è lieta di annunciare che BNP Paribas ha venduto le sue quote nel prestito all’oleodotto Dakota Access. Mercoledì 5 aprile 2017 rappresentanti della banca hanno contattato la tribù per comunicare la notizia.
La tribù elogia la decisione della banca, che invia un forte messaggio sulla necessità che le banche rispettino il principio del consenso libero, preventivo e informato quando concedono un prestito. BNP Paribas è la terza banca del consorzio finanziatore dell’oleodotto a disinvestire, dopo decisioni simili prese dalla banca norvegese DNG e da quella olandese ING.
“Mentre l’avidità delle corporation continua ad alimentare progetti inquinanti nella nostra terra, è rincuorante constatare che alcune banche riconoscono il danno causato alla nostra gente dall’oleodotto Dakota Access e agiscono di conseguenza” ha dichiarato Dave Archambault, capo della tribù Sioux Standing Rock. “Apprezziamo la dirigenza di BNP Paribas, ING e DNB per la loro avanzata comprensione e per il rispetto della sovranità tribale e dei diritti dei popoli indigeni.”
La tribù ha incontrato la maggioranza dei finanziatori del progetto dell’oleodotto, ma pochi di loro hanno intrapreso azioni concrete. Verso la fine di questo mese i capi tribali parteciperanno alla riunione della banca Wells Fargo, durante la quale gli azionisti voteranno una proposta con la raccomandazione di migliorare le politiche e le pratiche riguardanti i diritti dei popoli indigeni. Gli azionisti di Enbridge e Marathon Petroleum, due compagnie petrolifere con quote di minoranza nell’oleodotto Dakota Access, stanno votando proposte simili.
La tribù continuerà a mettere in pratica tattiche come il disinvestimento e il sostegno agli azionisti, per dimostrare che la condotta di Energy Transfer Partners’ è inaccettabile. Il potere di chi si oppone all’oleodotto Dakota Access è molto apprezzato e l’odierno annuncio di BNP Paribas è la prova che la lotta continua e che ci attendiamo nuovi progressi tra gli investitori e in tribunale”.
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