La strage di Idlib è stato l’ultimo gravissimo episodio della guerra in Siria. Davanti a quello scempio, c’erano due scelte: fermarsi e capire che stiamo accelerando sulla strada dell’autodistruzione o reagire con violenza alla violenza. Si è scelta la seconda.
L’appello di Trump ai paesi occidentali a unirsi alla missione militare ripete una storia già vista altre volte e che ha sempre la stessa conclusione. Non sono servite le esperienze fallimentari dell’Afghanistan, della Libia e dell’Iraq, paesi devastati da conflitti di cui non si riesce nemmeno a immaginare la fine.
Dall’altra parte del mondo, in Corea del Nord, si rischia di accendere un conflitto che – se avverrà – sarà un conflitto nucleare.
Quanti altri morti dovranno esserci prima di capire che la guerra è sempre l’opzione più disumana e inutile? Oggi possiamo ancora decidere di rinunciare alla guerra: non abbiamo altre alternative se non la distruzione e la violenza a cui stiamo assistendo.
La guerra si può solo abolire.