Pontida, il pratone dello storico raduno antimeridionale e razzista, il “sacro suolo” su cui per anni si è tenuto quel grottesco rito di celebrazione di una strana e indefinita razza settentrionale… è lì che stiamo andando con musica, allegria e tanta cultura terrona per liberare la cittadina padana dallo stigma razzista che da quasi trent’anni le pesa sulla testa!

Tutti e tutte a Pontida per chiarire un concetto semplice: le idee di odio razziale non hanno alcuna casa, non possono avere roccaforti e luoghi simbolici,  mentre le idee di inclusione, solidarietà tra popoli ed emancipazione hanno casa ovunque!

E’ per questo che gli antirazzisti e le antirazziste di tutta Italia il 22 aprile si riuniranno a Pontida per celebrare una bellissima e festosa giornata di orgoglio migrante e terrone!

La sfida è probabilmente storica nel momento di massima recrudescenza dei fenomeni di intolleranza e di così significativa crescita delle destre xenofobe in tutta Europa.

Siamo convinti che il fenomeno leghista, sia la pantomima social del leader Salvini, che le reali pulsioni di odio e istigazione alla violenza che caratterizzano ancora il discorso pubblico dei militanti di base del partito, vadano smascherate una volta e per sempre e dove farlo se non nel luogo che per anni ha ospitato e accolto insulti e offese nei confronti di quei “terroni parassiti” che sfruttavano le risorse del “nord produttivo”?

Per questo vogliamo andare a Pontida!

Innanzitutto per sfidare le narrazioni di chi prova a mettere Nord contro Sud, Italiani contro Migranti, Uomini contro Donne, Eterosessuali contro Omosessuali.

Vogliamo andare a Pontida contro tutti quelli che nel nostro paese fomentano la guerra tra poveri, provando a convincere la parte più debole della popolazione che il loro nemico non è in alto, non è nei pochissimi che detengono enormi capitali finanziari, che sfruttano i nostri territori, che si godono la propria ricchezza al sicuro nei Paradisi Fiscali, ma è invece chi è ancora più in basso, chi è ancora più debole.

Vogliamo andare a Pontida perché la libertà di espressione non è un gioco fatto per i social network: essa è invece la libertà di contestare il potere, la libertà di opporsi allo sfruttamento, la libertà di dire che il mondo di povertà e morte che stanno costruendo non è l’unico mondo possibile.

Lanciamo questo appello alle donne e agli uomini che non ci stanno a farsi etichettare come “italiani, dunque razza superiore”. A tutti quelli che tutti i giorni si battono per costruire un mondo più giusto. Alle scuole di italiano per migranti, alle associazioni di base, agli operatori culturali, ai collettivi studenteschi, ai centri sociali, ai fuorisede, alla generazione precaria costretta a lasciare la propria terra, a chi difende i diritti dei lavoratori e non crede che questa difesa passi per la distruzione di diritti di altri, ancora più precari, ancora più affamati, agli artisti.

Alle persone che non pensano che il mondo appartenga ai Salvini, ai Trump, ai Minniti di turno, ma invece a chiunque voglia attraversarlo, viverlo, prendersene cura.

Il 22 aprile deve essere la giornata di festa di quella parte del paese fieramente antirazzista, fieramente multietnica, fieramente migrante.

Dateci una mano. Facciamo circolare l’appello, organizziamo quest’evento a partire dai nostri territori e dimostriamo coi fatti che il loro futuro di odio e di barbarie non è già scritto!
Per adesioni:

pontida22aprile@gmail.com