Il tentativo del Presidente Trump di impedire l’ingresso negli Stati Uniti a profughi e viaggiatori provenienti da sei paesi a maggioranza musulmana si è scontrato lunedì con un ricorso legale congiunto presentato a una corte federale da diversi Stati. Si sono via via uniti allo Stato di Washington la California, il Maryland, il Massachusetts, lo Stato di New York e l’Oregon, con l’obiettivo di fermare il bando voluto da Trump prima che entri in vigore giovedì. L’ordine esecutivo impedirebbe l’ingresso nel paese ai rifugiati per 120 giorni e a tutti i viaggiatori provenienti da Iran, Libia, Siria, Somalia, Sudan e Yemen per 90 giorni.
“Ritengo che questo ordine esecutivo violi la norma del Primo Emendamento che proibisce ai governi federali e statali di istituire una religione ufficiale o di favorire o sfavorire un punto di vista religioso rispetto a un altro, giacché favorisce una o più religioni a scapito di un’altra, ossia l’Islam” ha commentato Arjun Sethi, professore di diritto dell’Università di Georgetown.
Un ricorso separato presentato dal procuratore generale delle Hawaii punta a sua volta a sospendere il bando di Trump contro rifugiati e viaggiatori musulmani.