A una domanda di uno studente universitario: “Secondo te, il carcere cosa non dovrebbe mai negare?”, un ergastolano ha risposto.

“Non dovrebbe mai negare la dignità e la speranza di riproporsi come persona nuova, diversa. Negando questi due valori, lo Stato dimostra violenza nella stessa misura del reo che vorrebbe punire. La speranza deve alimentare sempre la vita dell’uomo. Va accettato il cambiamento lo dicono i nostri Padri Costituenti, distinguere la Persona dall’errore commesso.

L’istituzione deve contenerlo, ma recuperarlo. In Italia lo Stato non comprende il significato della pena. Deve rientrare nella legalità costituzionale. Il detenuto oggi è trattato illegalmente. Non si può infliggere una pena e poi non tener conto di cosa comporta in quella persona quella pena? La nostra Costituzione non dice questo all’art.27.

Lo spirito dei Padri Costituenti era che il carcere avesse un ruolo sociale, non come attualmente è, trasformato in una discarica. Abbiamo una politica che non ha una progettualità sul carcere. Abbiamo la più bella Costituzione del mondo, ma anche la più distorta. Quindi l’esecuzione delle pene deve avvenire secondo la Costituzione, così uno Stato diventa credibile, così può dare esempio di applicazione del Diritto, così uno Stato diventa autorevole.
Oggi, invece, abbiamo uno Stato che viola questi principi e pretende dai cittadini il rispetto di quelle norme che lui disattende per primo!”.

Carcere di Secondigliano, Pierdonato

A cura di Carmelo Musumeci per l’Associazione Liberarsi (www.liberarsi.net )

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L’Associazione Liberarsi  onlus INVITA al Convegno:

Sabato 8 aprile 2017

2017: 25 ANNI DI 41 BIS
25 ANNI DI TORTURA  

Sala Centro Sociale Valdese
via Manzoni, 21 – FIRENZE

Ore 9,30 iscrizione al convegno;
Ore 9,45 presentazione della giornata: Giuliano Capecchi, associazione Liberarsi;
Letizia Tomassone, pastora chiesa valdese di Firenze;
Ore 10,00 intervento di Beniamino Deidda, Sandro Margara: il carcere speciale e l’ergastolo;
Ore 10,20 Venticinque anni di 41bis: interventi di: Riccardo De Vito, magistrato di sorveglianza di Nuoro e Presidente di Magistratura Democratica; Carlo Fiorio, ordinario di diritto processuale penale, università di Perugia; Carla Serra, avvocatessa; Giuseppe Mosconi, ordinario sociologia del diritto, università di Padova;
Ore 11,30 testimonianzedi: Pasquale De Feo (una lettera), Jean Félix Kamba Nzolo, pastore valdese, Benedetto Labita, Maria Milazzo Labita, Carmelo Musumeci, Sebastiano Prino, Pepè Ritorto, Giovanni Farina (una lettera);
Ore 12,30 dibattito.
Ore 13,30 pausa momento conviviale.
Ore 14,30 ripresa lavori, interventi sulla tortura: Emilio Santoro, ordinario sociologia, università di Firenze; Maria Rita Prette, Edizioni Sensibili alle Foglie; Gustavo Leone, avvocato; Alessio Scandurra, Associazione Antigone;
Ore 15,30 Allora che fare? Interventi di: Ornella Favero, Presidente Conferenza nazionale volontariato giustizia; Alessia Petraglia, senatrice; Luca Maggiora, camera penale di Firenze; Elisabetta Zamparutti, rappresentante del governo italiano nel Comitato Prevenzione Tortura del Consiglio di Europa; Elton Kalica, ricercatore Università di Padova; Ristretti Orizzonti di Padova.
Ore 16,30 dibattito;
Ore 17,30 interventi di: Caterina Calia, avvocatessa; Nicola Valentino, Edizioni Sensibili alle Foglie; tortura, ergastolo, pena di morte.

Aderiscono alla giornata: Associazione l’Altro Diritto; Associazione Antigone; Coordinamento fiorentino contro l’ergastolo; Commissione carcere camera penale di Firenze; Edizioni Sensibili alle foglie; Conferenza nazionale volontariato giustizia.

Si pregano tutti gli invitati di dare conferma della loro partecipazione per una questione logistica.
Con il contributo dell’otto per mille della Tavola Valdese.