Il permesso finale per l’oleodotto Dakota Access è stato concesso dal Genio Militare. La Coalizione Indigena di Standing Rock ha lanciato un appello per una resistenza globale ai combustibili fossili e al fascismo. Sono già cominciate proteste negli Stati Uniti e in altre parti del mondo. Centinaia di persone si sono radunate davanti alla Casa Bianca a Washington, D.C., per contestare il progetto. Ci sono state manifestazioni anche a Los Angeles, Manhattan, Denver e San Francisco, dove una dozzina di persone sono state arrestate mentre bloccavano l’entrata del Palazzo Federale.
Molti manifestanti erano furiosi non solo per l’approvazione dell’oleodotto da parte del governo, ma anche per le recenti affermazioni di Trump, secondo cui nessuno aveva chiamato la Casa Bianca per esprimere la propria opposizione al progetto. Come riportato da molte agenzie stampa, dopo l’insediamento di Trump la Casa Bianca ha chiuso la linea telefonica dedicata ai commenti del pubblico. In realtà centinaia di migliaia di persone hanno scritto per denunciare il progetto, da quando, alla fine di gennaio, il Genio Militare ha aperto il periodo di invio dei commenti. Mercoledì 8 febbraio un gruppo di veterani e di protettori dell’acqua ha consegnato la versione elettronica di oltre 200.000 dichiarazioni di protesta alla sede del Genio Militare a Manhattan.
Le tribù Sioux di Standing Rock e del fiume Cheyenne faranno probabilmente ricorso e chiederanno un’ordinanza restrittiva temporanea per fermare la costruzione dell’oleodotto, mentre la legalità della decisione viene esaminata in tribunale. Nel frattempo è probabile che le trivellazioni comincino subito. Secondo alcuni media la Dakota Access punta a uno scenario di 83 giorni dalla concessione del permesso all’entrata in funzione dell’oleodotto.
Dopo che il Consiglio Comunale di Seattle ha votato all’unanimità il disinvestimento di 3 miliardi di dollari dalla Wells Fargo a causa del suo finanziamento all’oleodotto Dakota Access, il Consiglio Comunale di Davis, in California, ha preso una misura simile e ha votato anch’esso all’unanimità per trovare una nuova banca che gestisca entro la fine del 2017 i suoi 124 milioni di dollari di fondi. Le città di Filadelfia e Minneapolis stanno prendendo in considerazione l’adozione dello stesso provvedimento.