La resistenza al Muslim Ban e al giro di vite imposto da Trump contro gli immigrati residenti negli Stati Uniti continua in tutto il paese. A Milwaukee, Wisconsin, decine di migliaia di persone hanno manifestato lunedì durante la “Giornata senza latinos, immigrati e profughi”. L’enorme marcia è stata convocata per protesta contro il piano dello sceriffo della contea di Milwaukee David Clarke di collaborare con i progetti di deportazione di Trump e usare i suoi agenti per compiti legati all’immigrazione. Lo sceriffo Clark si è attirato molte critiche con il suo discorso alla Convenzione Nazionale Repubblicana, quando ha festeggiato l’assoluzione di un agente di polizia coinvolto nel caso di Freddie Gray, morto a Baltimora per le ferite riportate dopo l’arresto.
Intanto il Muslim Ban di Trump ha ricevuto altri due colpi legali, dopo che una Corte d’Appello Federale di San Francisco aveva approvato all’unanimità la sua sospensione a livello nazionale.
Lunedì in Virginia il giudice distrettuale Leonie Brinkema ha concesso un’ordinanza preliminare contro l’applicazione dell’ordine esecutivo nei confronti di chiunque risieda e lavori in Virginia, o studi nelle sue università pubbliche. Nella sua sentenza ha scritto: “Massimo potere non significa potere assoluto.”
Sempre lunedì il giudice distrettuale di Seattle Robart ha decretato che la causa contro il bando ai viaggiatori debba procedere rapidamente nel tribunale di grado minore, opponendosi al Ministero della Giustizia, che aveva chiesto di lasciare in sospeso il caso. Robart è il giudice federale che ha ordinato per primo la sospensione a livello nazionale del bando volute da Trump. Il presidente ha reagito con furia, definendolo su twitter un “cosiddetto giudice”.