La Colombia è stata in latinoamerica, per oltre cinquant’anni, precisamente dal 1964, il teatro di una grande mobilitazione mobilitazione guerrigliera dai tempi della Rivoluzione Messicana. Da una parte l’oligarchia rappresentata via via da diversi governi e da strumenti di repressione quali l’esercito e i paramilitari, dall’altra organizzazioni armate: FARC-EP ( Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia – Ejército del Pueblo), all’inizio legate al Partito Comunista colombiano, l’ELN (Ejército de Liberación Nacional) di origine castrista, L’ M-19 (Movimiento 19 de Abril), bolivariano massacrato dopo aver deposto le armi, e l’EPL (EjércitoPopular de Liberación) maoista.
Il confronto in armi non ha portato alla sconfitta dell’oligarchia ed ora la pace è l’opzione per un cambio politico e sociale in Colombia.
Le FARC-EP stanno mettendo in pratica l’Accordo Finale firmato con il governo colombiano. L’ELN il 7 febbraio scorso a Quito ha iniziato i colloqui di pace. L’ EPL che conta poche centinaia di guerriglieri dovrà, prima o dopo, rendersi conto della differente situazione rispetto il passato.
Il questa tappa verso la pace è fondamentale il contributo della comunità internazionale, dell’Europa e anche delle colombiane e dei colombiani che non vivono in Colombia. Un contributo a sostegno della partecipazione sociale al processo di pace e alla difesa dei diritti umani . In Italia vi è il sostegno di Papa Francesco, ma il governo è assente, o quasi. Un’assenza che stride se si pensa al coinvolgimento di molte nazioni. Tra l’altro il presidente della Francia Hollande lo scorso 24 gennaio ha visitato una delle zone di concentrazione delle FARC.
In questo quadro è rilevante l’azione dell’on. Giovanna Martelli di Sinistra Italiana, che in questi ultimi tempi ha In questi mesi hs sostenuto il processo di pace promuovendo:
– la riattivazione del gruppo interparlamentare Italia – Colombia che ha iniziato regolarmente ad incontrarsi.
– il sostegno alla costituzione anche in Italia del Foro Internacionales de las Victimas ( per brevità: FIV).
– il sostegno alla comunità colombiana in Italia attraverso la costruzione di un progetto chiamato “Sembrando Paz”. I prossimi 8 e 9 aprile a Roma, si terrá un convegno che avvierà il Progetto e che vedrà la partecipazione del Prof. Jefferson Jaramillo – Direttore della Cattedra di Sociologia della Pontificia Università Saveriana di Bogotà.
Vedi il ringraziamento di Por una paz completa per l’impegno di Giovanna Martelli.
https://www.pressenza.com/it/2017/02/colombia-por-paz-completa-ringrazia-lappoggio-italiano
Dal 1999 la Rete di Solidarietà con le Comunità di Pace Colombia Vive, con sede a Narni è impegnata per la difesa dei diritti umani e delle le vittime del conflitto colombiano.
Il 5 febbraio scorso ha inviato una lettera alla Corte Penal Internacional, alla FIDH, alla Comisión Interamericana de Derechos Humanos, alla Corte Interamericana de Derechos Humanos, alla OCNUDH e alla Oficina del Alto Commisionado de Naciones Unidas para los Derechos Humanos en Colombia,con copia a varie organizzazioni ed esponenti, tra le quali l’ambasciata italiana in Colombia, Pietro Grasso, presidente del Senato e Marco Minniti, ministro della difesa nella quale denuncia a opera del gruppo paramiltare Autodefensas Gaitanistas de Colombia (AGC), assassinî, torture, violazioni dei dritti umani e perfino lo stupro di una bambina avvenuti nella Comunità di Pace di San José di Apartadó (Urabá) Antiochia dal 22 gennaio al 5 gennaio 2017. La lettera denuncia il silenzio e disinteresse del presidente della Colombia Juan Manuel Santos e del suo governo.
La presa di posizione della Rete di Solidarietà con le Comunità di Pace Colombia Vive è importante perché punta il dito contro uno dei maggiori ostacoli alla pace: l’esistenza e l’attività criminale di gruppi paramilitare. Afferma infatti che: “In Colombia è urgente che si implementi una politica statale e governativa chiara ed effettiva per smantellare gli eserciti paramilitari che agiscono con violenza contro i contadini e che ora, vista la smobilitazione della guerriglia, aumentano le aggressioni contro la popolazione senza nessun tipo di pudore e controllo.” e richiede: “Per questo, sollecitiamo l’intervento delle Organizzazioni per la difesa dei diritti umani affinché verifichino quello che qui denunciamo e tentino di sollecitare l’attuale premio Nobel per la pace e Presidente colombiano, affinché metta fine alla violenza paramilitare.”
Oltre gli impegni raccontati dell’on. Giovanna Martelli, della della Rete di Solidarietà con le Comunità di Pace Colombia Vive e di altre persone ed organizzazioni in Italia deve crescere l’appoggio alla pace in Colombia, per il valore generale che ha in un mondo sconvolto dalla guerra e nell’ambito di un movimento che si batta contro le missioni militari italiane all’estero, sostanzialmente di guerra, anche se macherate da pace, contro gli armamenti militari e per l’uscita dalla NATO.