E’ uscito il numero di gennaio-febbraio 2017 di “Azione nonviolenta”, la rivista del Movimento Nonviolento, dedicato a Nanni Salio.

L’Editoriale di Mao Valpiana

Guardare lontano

camminando passo passo

Nanni Salio

(19432016)

È passato un anno da quando abbiamo accompagnato Giovanni Salio, da tutti conosciuto come Nanni, nel viaggio del commiato. Se ne è andato troppo presto, con molti progetti ancora da realizzare, ma ha lasciato un enorme patrimonio di pensieri ed opere, una testimonianza di vita e un messaggio culturale che darà molti frutti ancora per lunghissimo tempo.

Dedichiamo a Nanni questo numero monografico di Azione nonviolenta, la rivista che gli stava tanto a cuore e con la quale ha sempre collaborato. Gli amici e le amiche che hanno contribuito con i loro articoli ricordano molti lati del lavoro intellettuale, di ricerca o di attivismo di Nanni. A me qui piace soffermarmi su un aspetto un po’ particolare del Nanni che ho conosciuto: la sua visione contemplativa ed estetica. Nel 2004 Nanni fece un viaggio, per lui molto importante, in Tibet. Quando ritornò mi propose un numero di Azione nonviolenta con il materiale di riflessione, informazioni e documentazione fotografica che aveva raccolto. Così nel novembre di quell’anno uscì il numero con il titolo “La montagna sacra e di pace, in un oceano di guerre”.

La descrizione dei luoghi visitati, per lui un vero e proprio pellegrinaggio, ci restituisce la poetica di Nanni. Riporto alcuni suoi passi tra i più intensi.

Il Kailash. Montagna sacra, montagna mitica, montagna cosmica, montagna interiore, montagna di pace: nessun’altra al mondo può vantare una storia altrettanto leggendaria, che si perde nei secoli e nei millenni. Ombelico del mondo, spina dorsale dell’universo, monte Meru degli antichi testi, nota ai tibetani come Kangri Rimpoche, “la Preziosa Montagna Innevata” […] L’insieme di questi monti forma una sorta di mandala naturale, e il profilo del Kailash ha ispirato l’architettura dei templi in Tibet come in India. Con i due straordinari laghi Manasarovar (lago formato nella mente di Dio), solare, maschile, luminoso e Raksas Tal (lago dei demoni) lunare, femminile, scuro, costituiscono una sorta di gigantesco tempio sacro naturale, dal quale nascono quattro dei principali fiumi asiatici: il Brahamaputra, il Sutlej, il Karnali e l’Indo […] E sui passi più importanti spiccano dei piccoli darchen (pennone) con lunghe strisce di bandiere delle preghiere, dai cinque colori che corrispondono ai cinque elementi: giallo (terra), verde (acqua), rosso (fuoco), bianco (aria), blu (spazio). Accanto a questa sterminata quantità di bandiere poste sul Drolma La, oggi svettano anche, completandole, le bandiere della pace e della nonviolenza, con il fucile spezzato, che ho lasciato come segno e speranza per un autentico futuro di pace, che Tara, la benevolente e compassionevole, aiuterà a concretizzarsi. Le stesse bandiere svettano anche ai piedi del Chomolongma, al campo base dell’Everest, perché la nonviolenza è la più elevata delle conquiste, la più alta vetta morale, che l’umanità deve ancora realizzare compiutamente […] Nei tre giorni successivi mi attende la fase più emozionante del kora attorno alla montagna sacra, che apre continuamente visioni esaltanti. Si cammina costantemente oltre i cinquemila metri e infine si arranca, passo passo, silenziosamente, scortati dagli immancabili yak […] L’alba del mattino seguente mi coglie in un ambiente surreale, con yak e tende ricoperte da un buon manto nevoso e con le montagne circostanti che si tingono di uno straordinario insieme di colori, dal rosa all’azzurro al violetto e che mi accompagneranno sino alla fine della vallata. (da Azione nonviolenta n. 11/2004, pagine 3-7)

Durante il suo cammino di pellegrinaggio, Nanni ha scritto anche delle poesie. Ce n’è una dedicata agli yak, i buoi tibetani, che tanto lo avevano colpito:

Sono loro i mansueti / come i tibetani, pazienti, sorridenti, felici / realizzano la semplicità volontaria, francescana, buddhista, islamica, ebrea. / Vivono felici con poco / offrono in dono tutto quello che hanno. / Entreranno nel regno dei cieli!

Ecco, ora Nanni è sulla montagna con gli yak.