“Con la Dichiarazione di Malta sul Mediterraneo Centrale, il Consiglio Europeo conferma di non avere alcuna considerazione delle drammatiche condizioni di pericolo che si vivono all’interno della Libia e, in modo specifico, dello stato disumano in cui versano i centri di detenzione dove vengono trattenute le persone in fuga.
Ancora una volta i leader europei hanno discusso unicamente di misure finalizzate al semplice “contenimento dei flussi”. Non si è discusso seriamente di come salvare vite, perché è anzi chiaro come l’UE sia pronta a sacrificare le vite di migliaia di uomini, donne e bambini per impedire loro di raggiungere le coste europee.
Va nella stessa direzione l’interessato appoggio del Consiglio Europeo al Memorandum d’Intesa siglato ieri dal governo italiano con la Libia. MSF denuncia con forza l’ipocrisia e il cinismo di un accordo che, sostenendo le intercettazioni in acque territoriali da parte della guardia costiera libica, intende costruire in mare una barriera che impedisca a chi fugge di raggiungere le frontiere dell’Europa.
Per migliaia di esseri umani, il muro virtuale in corso di costruzione nel Mediterraneo Centrale avrà come immediata conseguenza detenzioni arbitrarie, maltrattamenti, stupri, sfruttamento e respingimenti nei paesi di origine. Senza alcun riferimento ad alternative sicure per coloro che non possono più restare in Libia o che sarebbero in pericolo di vita qualora venissero rimandati nei rispettivi paesi di origine”
Tommaso Fabbri, capo missione MSF in Italia