Il 21 gennaio marceremo con i nostri partner e figli per proteggere i nostri diritti, la nostra sicurezza e le nostre famiglie e per esprimere la nostra solidarietà a quelli che sono stati più insultati, emarginati e minacciati durante la campagna elettorale – immigrati di tutte le condizioni, musulmani, appartenenti ad altre religioni, persone identificate come LGBTQIA (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer, intersex, asessuali), popoli indigeni, neri e persone di colore, disabili e vittime di aggressioni sessuali.
Manderemo un messaggio forte all’amministrazione Trump nel suo primo giorno in carica e al mondo intero: le donne dicono no alla guerra e difendere i più emarginati significa difendere tutti noi.
Sosteniamo per questo momento di resistenza il PussyHat Project, che punta a fornire ai partecipanti alla Women’s March on Washington, DC un modo per creare un’unica, collettiva dichiarazione visiva, aiutando gli attivisti a farsi sentire di più. Il progetto offre anche alla gente che non potrà essere fisicamente presente un modo per partecipare e sostenere i diritti delle donne.
Se sai a lavorare a maglia e vuoi partecipare alla Women’s March on Washington D.C., ma non puoi esserci di persona, ti chiediamo di fare un cappello per una persona che ci sarà. Quel giorno la temperatura si aggirerà intorno ai 2 gradi, dunque i berretti saranno fondamentali per stare al caldo. Qui potrai trovare maggiori notizie sul PussyHat Project e istruzioni sul modo di fare un berretto.
Ann, Ariel, Farida, Jodie, Medea, Mariana, Nancy, Paki, Paula, Samira e la squadra CODEPINK