A Milano a quanto pare una partita di calcio amichevole tra la squadra di un oratorio e quella dei rifugiati è un problema per l’ordine pubblico, la manifestazione nazifascista no.
Oggi sabato 14 gennaio doveva avere luogo all’interno della ex caserma Montello una partita di calcio amichevole: in campo la squadra ASD OSG 2001 dell’Oratorio San Gaetano, che si trova a due passi dalla ex caserma e le Black Panthers FC, squadra di calcio composta da richiedenti asilo, una parte dei quali oggi ospiti della Montello.
Scopo della partita era di dare il benvenuto agli atleti delle Black Panthers, utilizzando il calcio, che da sempre abbatte le barriere linguistiche e culturali, per consentire a coetanei dello stesso quartiere di conoscersi e divertirsi insieme.
Sembrava tutto molto semplice, ma non è stato così e anche una semplice partita amichevole è stata trasformata in un caso: la prefettura infatti ha vietato a chiunque l’accesso alla Montello per assistere alla partita, genitori della squadra dell’oratorio inclusi.
Con questa restrizione, l’idea di partenza è stata completamente snaturata e una partita di benvenuto si è trasformata in un match blindato; ciò ha messo per l’ennesima volta in luce le restrizioni e le contraddizioni che vivono i centri di accoglienza straordinaria come la Montello.
Eventi come questo dovrebbero al contrario essere incoraggiati e supportati in quanto strumento di inclusione sociale e di interazione reciproca tra gli ospiti di queste strutture e gli abitanti della zona.
Da più di tre mesi chiediamo alla prefettura di poter accedere alla Montello per poter costruire progetti insieme ai nostri nuovi concittadini e da più di tre mesi riceviamo solo vaghe promesse seguite nella realtà da dinieghi, ricadendo nel solito rimpallo di responsabilità tra prefettura ed ente gestore; come ultimo atto, giovedì, con due soli giorni di anticipo, ci è stato comunicato che “a causa della mancanza di personale” non sarà più neppure possibile giocare sul campo della ex caserma.
Di fatto chi deve gestire la ex caserma Montello non ha voluto o saputo creare le condizioni perché si realizzasse un evento di amicizia e conoscenza, perpetuando la segregazione di quel luogo, con tutti i rischi che muri e barriere comportano; per l’ennesima volta è stata negata al quartiere la possibilità di costruire iniziative solidali insieme ai rifugiati.
Oggi però noi ci incontreremo lo stesso: saremo in piazza Fontana alle 16 per partecipare al Presidio antifascista contro la lugubre manifestazione di neofascisti e neonazisti all’Arco della Pace. Che il prefetto consenta ai nazifascisti di manifestare in uno dei luoghi più simbolici della città, mentre impedisce ai cittadini del Municipio 8 di costruire iniziative di pace con i rifugiati è paradossale e inaccettabile.
Come comitato, continueremo a proporre iniziative che rompano le diffidenze e creino ponti con chi vive all’interno della Montello: per quanto ancora le istituzioni intenderanno ostacolare questi momenti positivi e utili per tutti?