Con una conferenza presso il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo è stato presentato la mattina di venerdì 20 gennaio 2017 l'”Appello all’Italia civile” che, sottoscritto da illustri personalità della cultura, della riflessione morale e dell’impegno sociale e civile, richiede che nella prossima legge elettorale sia finalmente riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.
In un passo centrale dell’appello si ricorda che “vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all’Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano”.
E dopo aver sottolineato che il fondamento della democrazia è il principio “una persona, un voto”; l’appello conclude che “l’Italia essendo una repubblica democratica non può continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui. Una persona, un voto. Il momento è ora”.
L'”Appello all’Italia civile” ha già raccolto numerosissimi sostegni, e tra i primi quelli di padre Alex Zanotelli, Lidia Menapace, don Franco Barbero, don Gianni Bergamaschi, Michele Boato, Dario Borso, Anna Bravo, Giancarla Codrignani, don Franco Corbo, Francuccio Gesualdi, Carlo Gubitosa, Paolo Hutter, Francesca Koch, Alberto L’Abate, Antonella Litta, Daniele Lugli, Luisa Morgantini, Giorgio Nebbia, don Gianni Novelli, Enrico Peyretti, Rocco Pompeo, Giuliano Pontara, Annamaria Rivera, Adriano Sansa, don Alessandro Santoro, Giovanni Sarubbi, Pietro Soldini, Olivier Turquet, Mao Valpiana…
Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese che coordina l’iniziativa dell'”Appello all’Italia civile: una persona, un voto”, e che negli anni ’80 del secolo scorso coordinò per l’Italia la più ampia campagna di solidarietà con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano, ha ringraziato le persone che hanno già aderito all’iniziativa ed invitato ad estenderla ulteriormente. Ha altresì annunciato che dalla prossima settimana inizieranno incontri con i parlamentari a Roma (alcuni dei quali, di diverse forze politiche, hanno già aderito all’appello o espresso attenzione e disponibilità) per illustrare loro la proposta e le modalità tecnico-giuridiche per la sua concreta realizzazione.
La conferenza si è aperta con un minuto di silenzio per le vittime del maltempo e del sisma, delle guerre e delle dittature, dei poteri criminali e dei mancati soccorsi; e si è conclusa con l’invito a ricordare sempre che il primo diritto di ogni essere umano è il diritto alla vita, e che il primo dovere di ogni essere umano, ed a maggior ragione di ogni umano istituto, è salvare le vite.
Per adesioni all'”Appello all’Italia civile: una persona, un voto”: centropacevt@gmail.com, crpviterbo@yahoo.it
Il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo
Viterbo, 20 gennaio 2017