Anche il prestigioso saggista e mediattivista Carlo Gubitosa ha espresso con un messaggio il suo sostegno all’appello “Una persona, un voto”, affinche’ con la nuova legge elettorale il Parlamento italiano riconosca il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese.

Ringraziamo di cuore Carlo Gubitosa per il suo autorevole intervento ed auspichiamo che tutti i parlamentari ascoltino la sua voce, come quella di padre Alex Zanotelli, della storica Anna Bravo, del filosofo Giuliano Pontara, del presidente onorario del Movimento Nonviolento Daniele Lugli, dell’educatore ed editore Olivier Turquet, del presidente onorario dell’Ipri Alberto L’Abate, dell’animatore del “Centro nuovo modello di sviluppo” Francuccio Gesualdi, della senatrice emerita Giancarla Codrignani, dell magistrato e poeta Adriano Sansa, del filosofo Dario Borso, del saggista e una delle maggiori figure della cultura della pace Enrico Peyretti, del docente universitario e uno dei fondatori dell’ecologia in Italia Giorgio Nebbia, della dottoressa Antonella Litta, dello storico, docente universitario e giornalista Gennaro Carotenuto, del giurista e docente universitario Andea Pubusa, del giurista Alessandro Presicce, dell’attivista da sempre impegnato per la pace e la legalita’ Franco Borghi, dell’attivista in difesa della Costituzione Maria Rosa De Troia, del docente universitario Paolo Bosi, dell’educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni Amalia Navoni, del militante antifascista Eugenio Longoni, della biologa e ricercatrice Simonetta Astigiano, del direttore di “In dialogo” Antonio Vermigli, del medico impegnato da sempre nella solidarieta’ internazionale Alessandro Murgia, del docente universitario Giorgio Demurtas, dell’ecologista e rappresentante di Medicina Democratica di Alessandria Lino Balza, della docente, saggista e peace-researcher Angela Dogliotti e di innumerevoli altre persone di volonta’ buona che ritengono inammissibile che in Italia siano ancora private del diritto di voto milioni di persone che qui vivono, lavorano, pagano le tasse, mandano a scuola i loro figli, rispettano le leggi, contribuiscono intensamente all’economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del paese, arrecano all’Italia ingenti benefici ma sono tuttora assurdamente private del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

Il messaggio di Carlo Gubitosa da Bruxelles

La mia voce conta poco, ma comunque sento il dovere storico e morale di metterla a disposizione della campagna “Una persona, un voto”, se la mia testimonianza potra’ essere utile…

Per quel che vale, anche io aderisco convintamente all’appello “Una persona, un voto”. Sono un migrante economico fortunato, uno di quelli che ha potuto valicare le frontiere che separano le nazioni d’Europa con una liberta’ totale di movimento garantita dal mio passaporto, uno dei tanti italiani all’estero che ha potuto fare con poche decine di euro un viaggio verso una vita migliore e un lavoro soddisfacente che altri pagano con la vita senza mai giungere a destinazione.

Riconoscere il privilegio che mi viene garantito solo per essere stato concepito da italiani e’ il primo passo per guardare a chi viene spogliato del diritto a muoversi per cercare un futuro migliore, e a chi pur riuscendo a muoversi viene privato di fondamentali diritti civili come quello del voto.

Come cittadino europeo trapiantato all’estero, godo del pieno diritto di partecipare alle elezioni amministrative, e nel mio caso nessuno mi chiede in quanto europeo gli esami di lingua o di cultura locale che certa propaganda invoca come requisito indispensabile all’esercizio del diritto di voto.

Sarei contento se questo diritto, che mi viene riconosciuto dai principi del diritto europeo, fosse esteso anche alle elezioni politiche, e riconosciuto in base a principi di umanita’ a tutti i residenti sul territorio europeo, indipendentemente dalla loro nazionalita’ e cittadinanza, perche’ le conseguenze dell’azione politica e amministrativa ricade su tutti quelli che vivono in un territorio, anche su quelli che oggi subiscono il voto altrui poiche’ gli si vieta di esprimersi con il proprio.

Attorno a me vedo rigurgiti di nazionalismo, xenofobia e abbrutimento morale e culturale che speravamo sepolti per sempre dalle macerie del secolo scorso, e per arginare il dilagare di quello che io definisco “eurosfascismo” non si puo’ che auspicare una estensione dell’accesso allo strumento nonviolento del voto democratico.

Con l’auspicio di riuscire ad affermare un rinnovato senso planetario di umanita’, di affrontare con le tecniche della nonviolenza le sfide lanciate dall’immigrazione e di cercare soluzioni creative e costruttive per muoverci verso il bene comune, mi e’ del tutto spontaneo aderire all’appello “Una persona, un voto”, e chiedere che attraverso la nuova legge elettorale il Parlamento italiano garantisca il diritto di voto a tutte le persone che risiedono, vivono, lavorano, sognano e sperano nel territorio della nostra Repubblica.

Credo che nella nostra epoca storica le persone di buona volonta’ siano chiamate a riconoscere il diritto al voto contro la risoluzione violenta dei conflitti sociali, a garantire il diritto alla vita e a passaggi sicuri contro le stragi del Mediterraneo, e ad accettare che anche attraverso le migrazioni si possa esercitare quel “diritto alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione” sancito a chiare lettere dall’articolo 23 della Dichiarazione universale dei Diritti Umani.

Sono convinto che questi riconoscimenti siano passaggi obbligati per costruire il nostro futuro, quello dell’Europa e quello dei nuovi italiani ed europei, attraverso una estensione della sfera del diritto a cui corrisponde la simmetrica compressione della sfera della barbarie…

Carlo Gubitosa

Bruxelles, 7 gennaio 2017

Una notizia su Carlo Gubitosa

Da Wikipedia riprendiamo la seguente notizia: “Carlo Gubitosa (Taranto, 6 aprile 1971) e’ uno scrittore e giornalista italiano. La sua attivita’ saggistica, iniziata nella meta’ degli anni Novanta con i primi saggi sulla storia sociale della comunicazione elettronica, e’ condotta in parallelo alla professione di ingegnere, e si caratterizza per la scelta di temi sociali e politici, come la guerra in Cecenia, le violenze collegate al G8 genovese del 2001. Attivita’ giornalistica: Nel 1995 inizia come collaboratore della rivista Il Giornale Della Natura, curando una rubrica mensile di telematica sociale. A partire dal 1996 opera come volontario in Peacelink, di cui in seguito diviene presidente, e collabora come fotogiornalista freelance, scrivendo per i periodici italiani di informazione indipendente: Diario, Carta, Altreconomia, Vita, Adista, Nigrizia, Terre di Mezzo, Linus, Liberazione, Lo Straniero, Volontari per lo Sviluppo, Casablanca, La Rivista del Volontariato, Azione nonviolenta, Electronic Media TLC, Inter.net, Marcondiro, Missione Oggi, Mosaico di Pace, Olis. In rete ha scritto per Apogeonline, Punto Informatico, Unita’ on line, Mytech.mondadori.com, Mediamente.rai.it, per l’agenzia di stampa Redattore sociale e per Vivimilano on-line, supplemento telematico del Corriere della Sera e saltuariamente con le emittenti satellitari indipendenti No War TV e Arcoiris TV. Nel 2002/2003 lavora nella redazione di Terre di Mezzo e come caposervizio della redazione di Milano dell’agenzia di stampa Redattore Sociale. Dal 2002 le sue immagini come fotogiornalista vengono pubblicate da Altreconomia, Nigrizia, Vita, Missione Oggi; nel 2003 vengono pubblicate dalle edizioni Intra Moenia nel libro Vite disobbedienti, a cura di Luciano Scateni. Dal giugno 2005 al gennaio 2009 e’ titolare di una rubrica fissa sul giornalismo, la comunicazione sociale e le nuove tecnologie sul settimanale Carta. Dal 2009 al 2012 ha collaborato con editoriali, rubriche ed articoli con il quotidiano Liberazione, proseguendo la sua attivita’ come giornalista freelance e saggista dopo la sua chiusura di quest’ultimo decisa dal Rifondazione Comunista. Dai manuali alla saggistica: Nel 1996, assieme ad Alessandro Marescotti ed Enrico Marcandalli, Carlo Gubitosa scrive Telematica per la Pace, un testo sulla telematica di base rivolto ad un pubblico di non addetti ai lavori che rompe i confini della manualistica per portare nel settore della saggistica la riflessione sulla comunicazione sociale realizzata attraverso le reti di BBS e Internet, e il suo impatto sul tessuto sociale. A Telematica per la Pace fa seguito nel 1997 Oltre Internet, con la prefazione di padre Alex Zanotelli dove si accosta l’utilizzo della comunicazione elettronica al consumo critico e alle pratiche del “commercio equo e solidale”. In quel periodo la telematica e i circuiti commerciali alternativi basati su principi di giustizia sono ancora due ambienti per “addetti ai lavori”, e questo libro introduce ad un pubblico piu’ vasto due iniziative di nicchia che nella seconda metà degli anni ’90 si trasformeranno in fenomeni di massa]. Nel 1999 il libro di Carlo Gubitosa Italian Crackdown, centrato sull’omonima operazione di polizia informatica, viene distribuito con una licenza d’uso realizzata dal suo stesso autore, che rende il libro disponibile in rete contemporaneamente alla sua uscita nelle librerie di tutta Italia, e ne permette l’utilizzo con condizioni simili a quelle delle licenze Creative Commons BY-NC-ND. Nell’estate del 2000, Carlo Gubitosa entra a Groznyj dopo i bombardamenti dell’inverno precedente, descrivendo cosi’ la sua esperienza nel suo libro Viaggio in Cecenia, all’interno del quale mette sotto accusa gli interessi economici dell’Eni nell’area del Mar Caspio e gli accordi di cooperazione militare stipulati dall’Italia con la Russia del 1999, mentre erano in corso i crimini di guerra che sarebbero stati successivamente documentati e denunciati dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. Nel 2005 nel saggio Elogio della pirateria affronta il tema della pirateria odierna, che si sviluppa in molteplici settori dell’agire umano nei quali si configurerebbe sempre di piu’ come pratica sociale o meglio ribellione creativa (come suggerisce il sottotitolo del libro) messa in atto da un numero sempre crescente di individui in reazione a regole avvertite come ingiuste. In occasione del decennale dei fatti del G8 di Genova, pubblica in collaborazione con Altreconomia e Terre di Mezzo un libro inchiesta di 600 pagine, rilasciato con la licenza Creative Commons BY-NC-ND 3.0, Genova, nome per nome. Nel 2013 viene pubblicato dalle Edizioni BeccoGiallo un libro-inchiesta illustrato dal disegnatore Giuliano Cangiano, Kanjano, sulla storia dello stabilimento dell’Ilva di Taranto e il rapporto con la citta’, Ilva. Comizi d’acciaio. Insegnamento: Dal 2003 al 2014 ha collaborato con la facolta’ di Scienze della Comunicazione dell’Universita’ di Bologna. Riconoscimenti: Ha vinto nel 1999 il premio giornalistico indetto dallo SMAU, l’ente promotore della fiera nazionale dell’elettronica, dell’informatica e delle telecomunicazioni che si svolge ogni anno a Milano Nel 2005 riceve dall’ordine dei giornalisti della Puglia il premio “Giornalista di Puglia – Michele Campione”, nella sezione dedicata al giornalismo online e nel 2009 il Premio Satira Politica Forte dei Marmi. Iniziative: Nel settembre 2005 ha organizzato, unitamente all’associazione culturale telematica Metro Olografix e Peacelink l’evento Cyberfreedom a Pescara, dedicato all’analisi dei fenomeni di censura e alla difesa della libera espressione in rete. Nell’aprile 2008 lancia in rete la campagna “Informazione Pulita”, per “restituire ai cittadini il controllo economico, politico e deontologico dell’informazione”. Nel maggio 2008, assieme ai giornalisti Lorenzo Guadagnucci, Beatrice Montini e Zenone Sovilla, realizza il sito “Giornalisti contro il razzismo”, dal quale partono due campagne di sensibilizzazione sul rapporto tra l’informazione e i migranti: “I media rispettino il Popolo Rom” e “Mettiamo al bando la parola Clandestino (e non solo quella)”. Nel febbraio 2009, col vignettista Mauro Biani, ha fondato il portale www.mamma.am come punto di riferimento della satira italiana, da cui ha preso vita nel settembre 2009 Mamma! Se ci leggi e’ giornalismo, se ci quereli e’ satira, una rivista dedicata alla satira illustrata e al graphic journalism (giornalismo a fumetti). La rivista nasce all’interno dell’associazione culturale Altrinformazione, fondata da Gubitosa, Biani e altri giornalisti, scrittori e attivisti dell’informazione come iniziativa di microeditoria no-profit, tuttora in attivita’ con una collana di saggistica a fumetti curata dallo stesso Gubitosa. Pubblicazioni: Telematica per la Pace. Cooperazione, diritti umani, ecologia… Apogeo, 1996; Oltre Internet: consigli pratici per una navigazione a misura d’uomo, Edizioni Missionarie Italiane – Federico Ceratti Editore, 1997; Italian Crackdown – BBS amatoriali, volontari telematici, censure e sequestri nell’Italia degli anni ’90, Apogeo, 1999; Nuove tecnologie per nuove abilita’. La telematica al servizio dei disabili, cd-rom realizzato contestualmente alla vincita del premio giornalistico Smau, 1999; L’informazione alternativa. Dal sogno del villaggio globale al rischio del villaggio globalizzato, EMI, 2002; Genova, nome per nome. Le violenze, i responsabili, le ragioni. Inchiesta sui giorni e i fatti del G8, Altra Economia Edizioni/Terre di Mezzo, 2003; Viaggio in Cecenia. La “guerra sporca” della Russia e la tragedia di un popolo. Nuova Iniziativa Editoriale, 2004; Non usate il nostro nome: famiglie delle vittime dell’11 settembre per un domani di pace (trad. di September 11th Families For Peaceful Tomorrows: Turning our Grief into Action for Peace), Terre di Mezzo, 2004; Elogio della pirateria. Dal Corsaro Nero agli hacker, dieci storie di ribellioni creative, Terre di Mezzo, 2005; Carovane. Esperienze di strada contro le guerre e le mafie, EMI, 2006; Hacker, scienziati e pionieri. Storia sociale del ciberspazio e della comunicazione elettronica, Stampa Alternativa, 2007; Ricettario della pace. Consigli e ricette per mangiare bene senza appesantire il mondo, Meravigli, 2009; Propaganda d’autore. Guerra, razzismo, P2 e marchette: un atto d’accusa ai giornalisti VIP, Stampa Alternativa, 2011; Hacking Miracles, Jaico Publishing, 2011; Satira al telefono. Autointercettazioni su “Il Male di Vauro e Vincino”, Quintadicopertina 2015 (ebook); Libri a fumetti:  La mia terra la difendo. Un ragazzo, una protesta, una scelta di vita, Altrinformazione, 2012; con Giuliano Cangiano, Ilva. Comizi d’acciaio, Edizioni BeccoGiallo, 2013; con Alessio Spataro, Heil Beppe!1! Manuale libertario contro un partito autoritario, Altrinformazione, 2014″.

In questo articolo la lettera ai parlamentari

Il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo