Il presidente boliviano Evo Morales ha sottolineato, durante la sua relazione all’Assemblea Legislativa Plurinazionale, la maggiore partecipazione delle donne, dei popoli indigeni e dei giovani in 11 anni di rivoluzione democratica e culturale del suo governo di sinistra.
“Nel mondo siamo il secondo paese con più rappresentanza femminile al parlamento dopo il Ruanda”, ha detto comparando l’epoca repubblicana con quella dello Stato Plurinazionale instaurato con la nuova Costituzione del 2009 frutto del processo costituente che Morales ha messo in moto da quando è diventato presidente, il 22 Gennaio 2006.
“Ai tempi della repubblica coloro che erano emarginati, esclusi erano il movimento indigeno, le donne delle diverse classi sociali (…); durante il periodo della repubblica, fino al 2005, i giovani tra i 18 e 25 anni non erano rappresentati”, ha proseguito.
Morales ha sottolineato che attualmente più del 50% dell’Assemblea è composto da donne, mentre 41 seggio sono occupati da indigeni e 29 da giovani.
“Dal 1825 al 2005, tra tutti i presidenti solo 23 donne sono state nominate ministro mentre il 11 anni di governo sono 47 le ministre nominate dall’attuale presidente”, ha aggiunto Morales, il cui governo è composto anche da giovani e indigeni.
Per altro Morales stesso, nel 2006, è diventato il primo presidente indigeno della storia della Bolivia; il presidente ha anche messo enfasi nel fatto che il paese ha un’invidiabile stabilità politica grazie all’appoggio di una larga maggioranza nel paese e grazie all’intenso lavoro di riduzione delle diseguaglianze sociali.
La Bolivia ha celebrato domenica la Giornata dello Stato Plurinazionale, sancito dalla Costituzione del 2009.
Traduzione dallo spagnolo a cura dell’équipe traduttori di Pressenza