In un semplice atto, durato poco più di venti minuti, la sede del Ministero degli Esteri dell’Ecuador ha ospitato la firma dell’accordo con il quale si è dato inizio alla fase pubblica dei negoziati di pace tra il governo della Colombia e l’esercito di Liberazione nazionale (ELN).
Tre brevi interventi hanno segnato l’inizio di questo nuovo momento storico per la Colombia e per la regione. Il ministro degli Esteri Guillaume Long ha ribadito l’impegno sia dell’Ecuador che del presidente Rafael Correa nell’accompagnamento in questa nuova fase del processo. “Da Quito ribadiamo che la pace in Colombia è la pace dell’Ecuador, è la pace della nostra regione, è la pace della nostra America”, ha detto Long.
Da parte sua, il capo della delegazione del ELN, Pablo Beltran, ha ringraziato il popolo e il governo ecuadoriani e ha detto che l’inizio dei colloqui è una vittoria per la partecipazione, e che la partecipazione sarà il cuore di tutto il processo di dialogo che sta iniziando. “Ci aspettiamo, da parte di tutte le regioni e i settori del paese, la convergenza di migliaia e migliaia di voci e di sforzi per cambiare la Colombia”, ha detto il delegato del ELN.
Infine Juan Camilo Restrepo, capo della delegazione del governo colombiano incaricata della negoziazione, ha sottolineato l’intenzione di raggiungere, attraverso questi negoziati, quella che il presidente Santos ha definito la “pace completa”. Una pace che “la Colombia ha bisogno e merita.”
Di seguito la dichiarazione congiunta:
“Le delegazioni del governo nazionale e dell’Esercito di liberazione nazionale, riunitesi in Ecuador, informano l’opinione pubblica nazionale e internazionale:
Abbiamo concordato di installare a Quito, in Ecuador, a partire dal 7 febbraio, il tavolo pubblico di inizio della fase formale dei dialoghi per la pace in Colombia.
Prima di questa data, il 2 febbraio, l’ELN rilascerà il cittadino Odin Sanchez Montes de Oca. Nello stesso giorno sarà resa effettiva la grazia concessa a due membri del ELN.
Queste azioni saranno accompagnate da commissioni umanitarie, costituite dai paesi garanti, dalla Chiesa cattolica, dal governo nazionale e dal ELN.
I protocolli di uscita sono già stati concordati e per il loro sviluppo è stata richiesta la partecipazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa.
Si abiliteranno i gestori di pace del ELN, in accordo alla data e ai protocolli stabiliti.
Ringraziamo il governo della Repubblica dell’Ecuador per aver ospitato questa riunione, così come gli altri paesi garanti – Venezuela, Norvegia, Cuba, Cile e Brasile – per il loro impegno e il sostegno costante a questo processo di ricerca della pace”.
di Nelsy Lizarazo, Quito
Traduzione dallo spagnolo di Matilde Mirabella