Carlos Pizarro, comandante guerrigliero, scrive a sua figlia José María dal campo di battaglia. Dopo tempo firma la pace con il governo colombiano, si candida alla Presidenza della Repubblica e viene assassinato.
José María gli risponde anni dopo, il 26 aprile de 1994.
.“…Algún día en un futuro rencuentro brillarán nuestros soles y podremos detenernos a recordar cada leyenda. Te amo, José María”
Maria José, ha vissuto solo una quarantina di giorni con il padre Carlos Pizarro, ma sono vent’ anni che si batte contro l’impunità dei suoi assassini, raccogliendo prove che smentiscono la versione uffuciale. La DAS (Departamento Administrativo de Seguridad ) sarebbe implicata nell’assassinio.
La notte prima di venire ucciso Carlos aveva cenato in un ristorante di Bogotá con José María e la sorella maggiore Claudia, indossava un giubbotto antiproiettile e disse: “Questo non serve a niente, mi spareranno in testa.” E così avvenne, Pizzarro fu profeta, gli sparono in testa. Nell’aereo che volava da Bogotá a Barranquilla. un sicario, dopo 8 minuti di volo, uscì dalla toilette e gli scaricò addosso il caricatore della mitraglietta Ingram. La scorta del DAS, Jaime Ernesto Gómez non fece nulla per proteggere Carlos Pizarro, ma uccise il sicario. Va sottolineato che in quel periodo furono assassinati centinaia di militanti della UP che appoggiava la candidatura di Carlos Pizarro a Presidente, compresi i dirigenti politici, Pardo Leal, José Antequera e Bernardo Jaramillo
José María non ha mai creduto nella versione ufficiale che individuava come responsabile il narco Pablo Escobar e iniziò appena possibile a raccogliere prove. Nel 2009 produsse un documento su come si svolsero i fatti che permise al Procuratore Guillermo Mendoza Diago di investigare. Dopo 8 anni,ora nel 2017, ha raccolto prove sintetizzate in un documento di 286 pace e di imprigionare l’ex agente di scorta del DAS, Jaime Ernesto Gómez Muñoz, che uccidendo il sicario ha impedito di conoscere moventi e mandanti del crimine.
È possibile che questa fase di realizzazione della pace in Colombia favorisca il raggiungimento della verità e la punizione di tutti i colpevoli.
José María Pizarro ha oggi 38 anni e lavoro nel Centro de la Memoria Historica, impegnata a lottare per il padre Carlos, ma che non si dimentichino della guerra civile che per oltre 50 anni ha insanguinato la Colombia.
http://www.centrodememoriahistorica.gov.co/
Nel documentario “Pizarro” José María racconta il padre, come combattente e come uomo. https://www.youtube.com/watch?v=WM-H_0TRH6E
Va segnalata anche la seguente nota sul documentario Pizarro:
https://www.pressenza.com/it/2016/11/documentario-colombiano-sul-dirigente-del-m-19-carlos-pizarro