Sabato 17 dicembre un tribunale del Cairo ha sospeso la condanna a due anni di carcere del 31enne scrittore egiziano Ahmed Nàgi, in carcere dal 20 febbraio per “offesa alla morale pubblica”.
Nàgi è l’autore di “Vita: istruzioni per l’uso”, un racconto fantapolitico illustrato da Ayman al-Zorqani, scritto con un linguaggio crudo e pieno di critiche feroci alla città del Cairo, a chi la abita e a chi la governa. In Italia è stato pubblicato dall’editore Il Sirente, col patrocinio e una prefazione di Amnesty International.
La vicenda giudiziaria di Nagi era nata dalla denuncia di un lettore che si era sentito offeso (con tanto di capogiri e sbalzi di pressione!) da un estratto del capitolo 6, pubblicato nel numero 1097 della rivista Akhbar al-Adab.
A gennaio il processo, nel quale erano intervenuti come testimoni della difesa i noti scrittori Mohamed Salmawy e Sonallah Ibrahim, era terminato con l’assoluzione di Nàgi. La pubblica accusa aveva fatto ricorso e in appello, un mese dopo, lo scrittore era stato condannato a due anni.
Il 1° gennaio ci sarà la decisione definitiva sulla sorte di Nàgi. Speriamo sia favorevole e ripristini il principio, riconosciuto dalla stessa Costituzione egiziana, che scrivere non è un reato.