14 dicembre 2016 – Con la situazione ad Aleppo giunta a un punto cruciale, Medici Senza Frontiere (MSF) è indignata per la violenza esercitata contro i civili e la passività dimostrata da tutti gli attori che possono fare qualcosa per fermarla. MSF chiede a tutte le parti in conflitto di rispettare il proprio dovere di proteggere i civili, sia nelle aree assediate sia nelle aree riprese dal governo siriano.
Tutte le negoziazioni per garantire l’accesso delle Nazioni Unite e di altri attori, tra cui MSF, per fornire assistenza umanitaria nelle aree assediate di Aleppo est sono state infruttuose. Nella maggior parte dei casi sembra che le persone non abbiano avuto la possibilità di fuggire quando e dove avrebbero voluto. Non è stato possibile evacuare i pazienti, rifornire gli ospedali e fornire assistenza cruciale alle persone intrappolate nell’area. Tutte le parti coinvolte sono state e sono ancora responsabili di questo fallimento.
Pochi operatori sanitari stanno ancora lavorando in condizioni estreme ad Aleppo est. Esprimono profonda paura per il loro futuro immediato. Gli operatori sanitari e i pazienti di cui si prendono cura sono protetti dal Diritto Internazionale Umanitario.
In un conflitto caratterizzato da orribili atrocità contro i civili, come recentemente dichiarato anche dalle Nazioni Unite, MSF è estremamente preoccupata per il destino della popolazione.
“È una delle peggiori crisi che MSF abbia testimoniato negli ultimi anni” ha detto Teresa Sancristoval, responsabile dell’Unità di Emergenza MSF per Aleppo. “Ricordiamo a tutte le parti in conflitto che anche la guerra ha delle regole. È fondamentale che tutte le parti consentano alle persone di fuggire per trovare sicurezza, permettano l’evacuazione dei malati e dei feriti e facilitino la possibilità di fornire protezione e assistenza umanitaria alle persone intrappolate dalle linee del fronte.”