Nei giorni scorsi, Amnesty International aveva messo in guardia dal rischio che la nomina di Rex Tillerson a Segretario di Stato avrebbe potuto nuocere ai diritti umani. La nomina è stata confermata, senza prendere particolarmente in considerazione le questioni sollevate.
E allora dobbiamo riproporle, almeno a futura memoria: quale imparzialità potrà avere la politica estera statunitense se a dirigerla sarà un petroliere che ha rapporti commerciali con diversi paesi (la Russia, in particolare) in cui la situazione dei diritti umani è precaria? Con quale autorevolezza Tillerson chiederà, per conto degli Usa, agli altri stati di rispettare le norme internazionali sui diritti umani?