Ha attraversato mezza Africa per metterlo in salvo e finalmente ce l’ha fatta. La giovanissima Joy, una delle dodici migranti respinte dalle barricate degli abitanti di Gorino, è appena diventata mamma del piccolo Michael. Diciannove anni, un inglese perfetto, Joy viene dal Benin, ai confini con la Nigeria. E’ scappata da un padre violento, che voleva praticare su di lei riti vudu. Quando è rimasta incinta, Joy ha temuto di essere uccisa ed è scappata col papà del bambino, Lamin, di pochi anni più grande di lei. Un viaggio interminabile fino alla Libia, dove i due giovani si sono persi di vista nei momenti concitati del trasferimento sui barconi. Da lì la traversata e poi l’arrivo in Italia dove Joy avrebbe dovuto essere ospitata a Gorino, frazione di Goro, insieme ad altre ragazze.

In realtà il pulmino che le trasportava a Gorino non è mai arrivato, a causa della protesta degli abitanti, e così le ragazze sono state accolte a Ferrara. “Un errore di comunicazione”, ha sottolineato lei stessa, dimostrando in questo modo di non provare rancore. “Per me un bambino che nasce a Ferrara è ferrarese, adesso bisogna trovare una sistemazione per questa nuova famiglia”, ha detto il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, che è andato a salutare la giovane donna durante il ricovero all’ospedale di Cona, augurandosi che proprio la cittadina di Goro possa accoglierla, in segno di riconciliazione.

Intanto, proprio in questi giorni, Joy ha ricevuto una splendida notizia. Dopo due mesi di silenzio, finalmente è riuscita a mettersi in contatto con Lamin, che in questo modo ha appreso di essere diventato padre e ha promesso di raggiungerla al più presto. Del resto la giovane donna ha più volte dichiarato che per lei sarebbe impossibile tornare in Africa, dove ha conosciuto solo la violenza. Per questo spera di poter rimanere in Italia e di far crescere il suo bambino nel nostro paese.

Simonetta Pagnotti da Famigliacristiana.it